Meta. Schettino presenta il suo libro: «Rifarei tutto quello che ho fatto»

META. Schettino entra nella Casina dei capitani
META. Schettino entra nella Casina dei capitani
di Ciriaco M. Viggiano
Mercoledì 24 Giugno 2015, 19:36 - Ultimo agg. 25 Giugno, 08:13
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«Alcuni capitoli del libro sono stati inviati a esperti del settore che hanno condiviso la mia disamina dell’incidente e delle cause che purtroppo lo hanno determinato»: Francesco Schettino ha presentato così «Le verità sommerse»(Graus Editore), l’inchiesta della giornalista Vittoriana Abate sul naufragio della Costa Concordia. Al suo fianco l’avvocato e docente universitario Cataldo Calabretta, l’ammiraglio Vito Minaudo, l’esperto norvegese di sicurezza navale Arne Sagen Martin e la stessa Abate. Al termine della presentazione pubblica Schettino ha autografato le copie del libro ai tanti amici e sostenitori accorsi al lido Marinella. L’ex comandante, però, non ha rilasciato ulteriori dichiarazioni: «Attendiamo le motivazioni della sentenza», ha detto. Nei prossimi giorni, infatti, saranno resi noti i dettagli della pronuncia con cui il Tribunale di Grosseto lo ha condannato a 16 anni di carcere.



Prima di arrivare alla Marinella, Schettino aveva discusso del libro e del naufragio della Concordia con i marittimi di Meta nel corso di un incontro ospitato nella Casina dei Capitani.

Quando era arrivato nei pressi della Casina, ad attenderlo c’erano gli amici e i colleghi che lo difesero a spada tratta già nei giorni immediatamente successivi al disastro costato la vita a 32 persone. In camicia bianca e pantalone blu scuro, Franco Schettino aveva “dribblato” giornalisti e cameramen e solo allora aveva avuto inizio il dibattito, strettamente riservato a marittimi e addetti ai lavori. Tanto che Michele Miccio, collega di Schettino e presidente della Casina, si era dovuto impegnare per tenere lontani taccuini e telecamere. «Questo appuntamento è stato richiesto dal comandante Schettino per confrontarsi con i colleghi, i giornalisti non sono ammessi», aveva detto Miccio.

Tra gli ospiti dell’incontro anche Sergio Ambrosio e Roberto Balestrieri, consulenti tecnici di Schettino, e Roberto D'Orazio, l’avvocato napoletano che difende l'ex comandante nella causa di licenziamento. Presente pure Pietro Graus, l’editore che ha pubblicato il libro di Schettino e Abate. In tutto un centinaio di partecipanti. Il volume è da ieri nelle edicole.

Ecco la dedica che tante polemiche ha scatenato nelle ultime ore:«Questo libro è dedicato a coloro che quella notte sono stati colpiti negli affetti più cari. A loro è dovuta la verità, prima che a chiunque altro». Nel testo Schettino rivendica le scelte compiute nella notte del naufragio: «In coscienza rifarei tutto quello che ho fatto».

Al termine della presentazione l’ex comandante non ha rilasciato ulteriori dichiarazioni: «Attendiamo le motivazioni della sentenza», ha detto. Nei prossimi giorni, infatti, saranno resi noti i dettagli della pronuncia con cui il Tribunale di Grosseto lo ha condannato a 16 anni di carcere.