Il "caso" Monteruscello arriva alla Biennale Spazio Pubblico di Roma

Il "caso" Monteruscello arriva alla Biennale Spazio Pubblico di Roma
di Elisabetta Froncillo
Sabato 23 Maggio 2015, 10:34 - Ultimo agg. 17:52
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Pozzuoli arriva alla Biennale dello Spazio Pubblico di Roma con un progetto sulle periferie nato da una tesi di laurea.



Monterusciello, quartiere post-bradisismico nato agli inizi degli anni '80 è al centro di una discussione accademica alla Federico II, firmata da Riccardo Volpe, giornalista residente proprio nella mega periferia occidentale della città flegrea. A lui si associa una ricercatrice, Melania Verde, e un collega universitario, Raffaele Postiglione.



Parlano dell'isolamento del mega quartiere fatto di palazzoni e strade larghe e sempre più vuote, sempre più dormitorio e privo di vita. Raccontano di come riqualificarlo di come ridare dignità a quella zona della città che raccoglie quasi la metà della popolazione di Pozzuoli. Danno idee e progettualità con il coinvolgimento di un capitale pubblico e di uno privato. Ma soprattutto puntano alla compartecipazione degli abitanti, per responsabilizzarli al senso civico e di appartenenza ad una comunità.



Un'idea che piace alla professoressa Gilda Berruti, cattedra di Urbanistica dell'università napoletana, che punta sulle idee di questi giovani portandoli alla biennale. «È una soddisfazione portare il proprio quartiere in contesti così di spessore – ha spiegato Volpe - Questo non sarebbe mai potuto accadere se non ci fosse stata l'attenzione della professoressa Verde e del dipartimento di Scienze Politiche della Federico II. Scrivere la tesi su Monterusciello è stato bello. Ora approfondire il tema lo è ancora di più».



La Biennale, in collaborazione con Un-Habitat, (l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di insediamenti umani), terrà in mostra il caso Pozzuoli all'interno di un seminario discutendo oggi degli spazi pubblici come dispositivi di integrazione.
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