La morte di Pino Daniele, la traccia dei pm: «Poteva essere salvato»

La morte di Pino Daniele, la traccia dei pm: «Poteva essere salvato»
di Federico Vacalebre
Giovedì 22 Gennaio 2015, 08:55 - Ultimo agg. 19:30
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Non sarà un concerto, «ma una festa di compleanno, quella che Napoli gli avrebbe comunque voluto organizzare il 19 marzo, quando Pino avrebbe festeggiato il suo sessantesimo compleanno-onomastico».

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Nello Daniele sarà oggi a Palazzo San Giacomo per fare passi avanti nel suo progetto di un omaggio al fratello. Lui aveva pensato alla cornice di piazza del Gesù, cuore del centro storico dove l'uomo in blues è nato; a Palazzo San Giacomo preferirebbero optare per piazza Dante, più capiente e più semplice da utilizzare, soprattutto in giorni complessi come quelli precedenti la visita napoletana del Papa, che sarà in piazza del Plebiscito il 21 marzo.

Il nero a metà dovrà aspettare il 19 settembre per tornare nella «sua» piazza, il lavoro per il concertone in diretta su Raiuno non dovrebbe essere infastidito dal tributo «dal basso, di pancia, di cuore, spontaneo, con tanto di megatorta con candeline» che il fratello cantautore ha deciso di dedicare al lazzaro felice che non c'è più.

E che stasera andrà via davvero: alle 18, con la chiusura della Cappella Palatina al Maschio Angioino dov'è esposta l'urna con le sue ceneri, terminerà il lungo addio di Napoli alla sua voce più significativa.

Ieri tra i visitatori c'era anche Carmine Coppola, storico Pulcinella, che tra i ricordi lasciati dai fans ha aggiunto come suo omaggio una maschera dell'acerrano. Fuori da ogni sguardo indiscreto, sarà il figlio manager del musicista, Alessandro, a ritirare in serata l'urna che proprio lui aveva portato al Maschio Angioino.

«Je sto vicino a te», la canzone e lo slogan scelto per l'appuntamento del 19 marzo: «Io sono davvero vicino a lui, oggi più che mai, e so che anche Napoli gli è vicino e vuole stringersi attorno a lui in una festa di compleanno che non potrà essere allegra come avremmo voluto, ma che non dovrà nemmeno essere un mesto commiato. Pino non avrebbe voluto».

Nello ha già scelto la foto per il manifesto, ritrae i due Daniele insieme, felici, sul palco dell'ultimo concerto partenopeo: «Decideremo con calma - sentendo la moglie Fabiola, il figlio Alessandro, il sindaco, i musicisti amici da sempre - che cosa fare, come fare, chi potrà essere con noi sul palco, senza che nessuno voglia essere protagonista: il protagonista sarà solo Pino, il grande assente».

Ma gli omaggi si moltiplicano, non solo a Napoli, dove domani Gianluca Daniele, segretario cittadino della Cgil, ha organizzato alle 15 un presidio davanti al Trianon con parlamentari, artisti e cittadini per il rilancio del teatro nel nome di una scuola di musica ed un museo intitolato al suo omonimo più famoso. Che il 5 febbraio, a un mese dalla scomparsa, sarà celebrato anche a Crotone, in piazza della Resistenza, con un maxiraduno sonoro sulle note di «Quando».

Intanto emergono particolari sull'inchiesta della procura di Roma, che ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo. Secondo i primi riscontri investigativi, sarebbe stato possibile salvare Pino Daniele a bordo dell'ambulanza chiamata prima della decisione di correre a Roma, oppure all'ospedale di Grosseto, vicino alla tenuta di Magliano, in Maremma, dove il mascalzone latino si era sentito male. Ma Daniele, dopo aver parlato con il suo cardiologo Achille Gaspardone, volle essere portato al Sant'Eugenio, senza che la sua compagna Amanda Bonini riuscisse ad opporsi alla sua fatale decisione.

Dall'autopsia si sa, finora, che il cantautore è morto per un'insufficienza cardiaca generata da una cardiopatia cronica. Non risultano iscritti sul registro degli indagati, ma gli inquirenti vogliono capire se esistano responsabilità altrui nella morte, se il musicista fosse seguito adeguatamente da un punto di vista medico. Sembra, infatti, che già altre volte, in condizioni critiche di malore, avesse deciso di attraversare l'Italia per essere curato da Gaspardone.

Il 2 febbraio, intanto, si svolgerà l'esame autoptico sul cuore dell'artista. I periti della procura lo analizzeranno alla presenza dei consulenti di parte nominati da Fabiola Sciabbarrasi, la seconda moglie da cui non si era separato legalmente.