Muti torna al Conservatorio San Pietro a Majella: un minuto di silenzio per Luca De Filippo

Muti torna al Conservatorio San Pietro a Majella: un minuto di silenzio per Luca De Filippo
Sabato 28 Novembre 2015, 19:29 - Ultimo agg. 19:35
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Una lezione di quelle cui da tempo il maestro ha abituato i suoi aficionados, ricca di battute e di humor napoletano ma anche carica di un’esperienza unica. È quella di Riccardo Muti oggi a Napoli (alle 17.30), al Conservatorio di San Pietro a Majella, per presentare agli studenti il programma 2016 dell’Italian Opera Academy, la sua accademia di Ravenna fondata con l’obiettivo di trasmettere alle nuove generazioni di musicisti quanto appreso dai suoi maestri.



Partendo, naturalmente, proprio dalle aule dell’antica scuola musicale napoletana dove Muti ha imparato «l’etica della musica». «Quando mi invitano nelle scuole, soprattutto negli Stati Uniti, a Chicago, dove sono responsabile della grande orchestra sionfonica, e vedo i mezzi di cui dispongono resto stupefatto pensando a come studiavamo a Napoli, poche sedie di paglia intorno a un pianoforte, una lampadina appesa al soffitto e tanta tanta cultura», ha spesso ricordato il maestro che ha accolto l’invito della direttrice Elsa Evangelista a tornare nel Conservatorio dove si è formato con Vincenzo Vitale proprio per raccontare l’importanza dell’opera italiana e l’importanza di tramandare ai giovani la sua essenza. Così, dopo il primo anno dedicato a un focus sul «Flastaff» al Teatro Alighieri, per seguire le lezioni, i consigli, gli esempi al pianoforte, le prove d’orchestra e l’analisi della partitura condotta da Riccardo Muti, ecco pronto per l’anno prossimo (dal 23 luglio al 5 agosto, sempre a Ravenna dove la moglie Cristina dirige il celebre Festival) un progetto dedicato a una delle opere più celebri di Verdi, «La Traviata».
All’iniziativa prenderà parte anche il celebre soprano Renata Scotto tra i componenti della commissione selezionatrice che dovrà scegliere i partecipanti ai corsi riservati a cantanti, direttori d’orchestra e maestri collaboratori. «Riccardo Muti è uno dei più grandi direttori d’orchestra del nostro tempo, un artista acuto, geniale, profondo, apprezzato universalmente e che, nato a Napoli, dal nostro Conservatorio ha preso lo slancio per conquistare le platee di tutto il mondo», ha detto la Evangelista che ha voluto intitolare al musicista napoletano la sala a piano terra nel primo cortile, quella dove di solito si realizzano le grandi mostre e dove l’anno prossimo saranno esposti cimeli di Paisiello di cui si celebreranno i duecento anni dalla scomparsa. Occasione per cui in comune l’assessore Nino Daniele ha istituito un comitato di cui ha accettato la presidenza onoraria proprio Muti. Il maestro, infatti, nella sua lunga carriera, ha sempre guardato con attenzione alla grande scuola del Settecento napoletano dirigendo spesso opere e brani sacri proventienti da quell’infinito repertorio. Sia nel corso dei cinque anni che il Festival di Pentecoste a Salisburgo ha dedicato alla musica partenopea sia durante gli anni alla Scala quando scelse, tra l’altro, di dirigere proprio Paisiello, «Nina o sia la pazza per amore» per la regia di Ruggero Cappuccio.
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