Code e caos in Tribunale, sfondata porta di vetro:
cinque agenti feriti, due avvocati denunciati

Tensione davanti al Tribunale (Antonio Di Laurenzio, newfotosud)
Tensione davanti al Tribunale (Antonio Di Laurenzio, newfotosud)
di Viviana Lanza
Martedì 14 Aprile 2015, 09:41 - Ultimo agg. 15 Aprile, 10:46
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NAPOLI - Altra mattinata di caos al tribunale di Napoli dopo la pessima giornata di ieri. Con una vera e propria rivolta degli avvocati napoletani che avrà anche strascichi giudiziari.

Colpa dell'«effetto Milano», le nuove regole di accesso al Tribunale. Anche stamattina si sono registrate lunghissime file davanti al Palazzo di Giustizia, addirittura dalle 7 del mattino. Tanti avvocati, infatti, hanno scelto di anticiparsi per poter entrare prima in Tribunale: precauzione inutile visto che da subito, come detto, si è creata confusione.

E così si sono avuti i forti momenti di tensione a Palazzo di Giustizia a Napoli per i disagi provocati dalle nuove disposizioni in materia di sicurezza che rallentano l'accesso al Tribunale.

Un gruppo di avvocati ha prima bloccato via Grimaldi, dove vi è uno dei tre accessi al Palazzo di Giustizia, dopo di che ha tentato di sfondare il varco d'ingresso protetto da una vetrata. Un vetro è stato infranto e due agenti della polizia penitenziaria sono rimasti feriti e sono stati medicati in ospedale. Nella ressa feriti anche tre agenti della polizia di stato.

Dopo gli incidenti il procuratore generale della Repubblica di Napoli, facente funzioni, Luigi Mastrominico, ha dato disposizione, per motivi di ordine pubblico di consentire l'accesso agli avvocati con la sola esibizione del tesserino e non passando per i metal detector.

Problema risolto a metà, perché all'ingresso del pubblico la fila era lunga come quella di ieri. Qui, infatti, non solo chi entra deve sottoporsi al metal detector, ma deve anche esibire documenti personali che devono essere scannerizzati. Unica miglioria, oggi ci sono due scanner, contro l'uno soltanto di ieri. Resta il fatto, però, che i dati vengono conservati soltanto sino alla mezzanotte, dopo di che vengono resettati. Con tanti inconvenienti per le categorie che quotidianamente entrano in tribunale, come ad esempio i consulenti. Ma anche gli stessi testimoni, gli imputati a piede libero, gli ufficiali giudiziari.

La situazione, comunque, oggi è stata più grave rispetto alla pur critica giornata di ieri, quando già si erano registrate lunghissime file agli ingressi, in quanto il martedì, come il giovedì sono i giorni in cui sono fissate le udienze civili. Due avvocati, un uomo e una donna, che hanno partecipato all'«assalto» sono stati identificati dalla polizia penitenziaria e sono stati denunciati.

Astensione dalle udienze. Il Consiglio dell'Ordine degli avvocati ha poi deliberato l'astensione dalle udienze fino a venerdì 17 compreso, quando ci sarà un'altra seduta straordinaria.

Intanto gli avvocati raccolgono addirittura la solidarietà degli agenti di polizia penitenziaria, in teoria schierati dall'altra parte. «Vi sono stati momenti agitati sconfinati nella giusta protesta da parte di penalisti e personale a seguito delle nuove modalità dei controlli disposti dagli organi competenti che, a seguito dei fatti di Milano, prevedono anche la scannerizzazione dei documenti da parte del personale di Polizia Penitenziaria addetto al controllo». Lo sottolinea in una nota Vincenzo Palmieri, segretario regionale Osapp (Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria). «Durante l'episodio di stamattina chi ne ha fatto le spese è stata la Polizia Penitenziaria: infatti - aggiunge Palmieri - per stemperare gli animi e ristabilire l'ordine durante l'assembramento non solo degli avvocati che dovevano entrare per garantire la loro presenza nelle udienze, accidentalmente si è rotta una vetrata all'ingresso del varco. Quattro colleghi e un dipendente civile si sono infortunati riportando cinque e tre giorni di prognosi repertati dal presidio medico del Tribunale». Secondo l'Osapp «occorre affrontare con estrema urgenza il problema della vigilanza e dei controlli dei varchi in tutti i tribunali d'Italia e istituzionalizzare tale servizio demandandolo in via esclusiva alla Polizia Penitenziaria».

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