Dopo la tragedia di Napoli | Bagnino sulle spiagge libere: deve diventare un obbligo? Diteci la vostra

Dopo la tragedia di Napoli | Bagnino sulle spiagge libere: deve diventare un obbligo? Diteci la vostra
di Marisa La Penna
Mercoledì 30 Luglio 2014, 16:19 - Ultimo agg. 31 Luglio, 08:05
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La Regione Sicilia, unica in Italia, con la Legge n. 17 del 1998 “Istituzione del servizio di vigilanza e salvataggio per le spiagge libere siciliane”, ha obbligato tutti i comuni a dotarsi nelle spiagge libere di un servizio organizzato di salvataggio.

Un inconfutabile segno di grande civiltà.

La normativa vigente non prevede infatti la vigilanza sulle spiagge libere.

L'unico obbligo a carico delle amministrazioni è quello di apporre una segnaletica sull'assenza di servizio di salvataggio. Indicazioni che, ovviamente, sono del tutto insufficienti ad impedire il verificarsi di incidenti.

Per fortuna esistono alcuni Comuni più sensibili al problema della sicurezza dei propri turisti e cittadini, e grazie a convenzioni stipulate con cooperative di bagnini, riescono ad assicurare il servizio di salvataggio sui litorali più frequentati da bagnanti nel periodo estivo. O sollecitano la protezione civile ad assicurare una presenza soprattutto sulle spiagge particolarmente affollate.

Napoli ha una spiaggia libera, la cosiddetta "mappatella beach" dove ieri sera è morto un ragazzino di 13 anni.

Ogni giorno centinaia di persone, per lo più bambini ed adolescenti di famiglie poco agiate, fanno tuffi e si godono la loro estate povera. Secondo i lettori sarebbe giusto, con una spesa minima da parte del Comune, offrire loro la sicurezza di un bagnino? A voi la risposta.

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