La stazione di piazza Municipio della linea 1 del Metrò di Napoli è stata inaugurata dal ministro per le infrastrutture Graziano Delrio e dal sindaco Luigi De Magistris. Si tratta delle 17esima stazione della linea 1, la cui costruzione è cominciata nel dicembre 1976. «Crediamo molto nei trasporti in ferro» ha detto Delrio al sindaco ed ha annunciato un incontro «per fare il punto tecnico sui lavori».
«Dobbiamo scommettere sulle metropolitane per scommettere sulla mobilità urbana» ha aggiunto. «Il Metrò di Napoli è un' opera di valenza nazionale - ha detto De Magistris - ed è il frutto di una collaborazione molto significativa con il governo.
Alla domanda di un giornalista sui lavori del Metrò, che durano da 40 anni, De Magistris ha risposto: «Abbiamo dato un'accelerazione e recuperato l'inerzia di chi ci ha preceduto». «Da settembre - ha confermato l' assessore regionale ai Trasporti, Sergio Vetrella - la frequenza dei treni, per i quali la Regione ha stanziato 78 milioni, sarà ogni 8', e dal 2016, con l' arrivo di nuovi treni, ogni 4-5 minuti». I costi per la realizzazione della Stazione Municipio - secondo dati del presidente della «Società Metropolitana di Napoli», Gian Egidio Silva, che la guida dal 1995 - ammontano finora a 1 milione e 700 mila euro.
«Arriveremo a 3 milioni», ha aggiunto Silva. Alla domande dei giornalisti sui costi complessivi dell' opera e sul costo per km, Silva ha detto di non disporre, al momento di dati. Il percorso della linea 1 del Metro di Napoli è di poco più di 20 km. Per realizzare i primi 13,5 km si sono impiegati 34 anni, con un costo di 1 miliardo e 400 milioni di vecchie lire al km. Dopo l' inaugurazione di oggi, la stazione Municipio comincerà a funzionare il 2 giugno.
Nell' occasione - ha annunciato De Magistris - sarà scoperta una lapide in ricordo dell' operaio Salvatore Renna, 41 anni, morto in seguito ad una caduta nel cantiere del Metro' il 20 settembre 2014.
Bagnoli. Del commissario per l'area ex Italsider di Bagnoli se ne parlerà «sicuramente» dopo le elezioni regionali, «come ha detto anche Renzi».
Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, a Napoli per l'inaugurazione della stazione «Municipio» della linea 1 della metropolitana.
«Ci saranno sicuramente novità - aggiunge Delrio - è un impegno che non mancheremo. Su Bagnoli in meno di un anno abbiamo sbloccato i 70 milioni che rischiavano di essere persi e abbiamo fatto una legge speciale. Ora la nomina del commissario è un pezzo di un lavoro», conclude.
De Magistris. «È il Governo con un commissariamento sbagliato che da alcuni mesi causa l'impasse su Bagnoli». Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris a margine dell'inaugurazione della stazione Municipio della linea 1 della metropolitana. De Magistris ha affermato che «se il presidente del Consiglio continua su quella linea tiene fuori il Comune e la città di Napoli, ma - ha aggiunto - se vuole trovare mezzi, modalità e soluzioni per accelerare noi siamo qui».
De Magistris ha ribadito il suo fermo «no» alla nomina di un commissario «fuori dai poteri ordinari. È - ha dichiarato - una questione di democrazia; non è Renzi che decide se il Comune ci deve essere o meno perché il Comune ci sta per legge e non è disposto a rinunciare a quel ruolo che la Costituzione e la democrazia gli conferiscono».
De Magistris ha ricordato che l'ente comunale ha presentato al Governo il piano per Bagnoli. «Il presidente Renzi - ha proseguito - ha tutti gli strumenti per superare l'impasse, voluta con articolo 33 dello Sblocca Italia, ed evitare di consegnare Bagnoli all'immobilismo e ancor peggio al degrado».
Il porto. «Il porto di Napoli si rilancia facendo le cose in corso, come sta facendo egregiamente in questi primi giorni l'ammiraglio Basile» ha detto il ministro delle Infrastrutture. Per Delrio il porto per ripartire ha bisogno anche di «progetti di sviluppo integrato con tutte le aree logistiche ed industriali». Questi aspetti, ha sottolineato, saranno evidenziati «nel piano della logistica e della portualità che presenterò la settimana prossima al presidente del Consiglio».