Ferito per errore: «Ora vorrei solo fuggire da Napoli»

Ferito per errore: «Ora vorrei solo fuggire da Napoli»
di Melina Chiapparino
Sabato 28 Marzo 2015, 09:33 - Ultimo agg. 09:36
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Livio Esposito, 36 anni, sorride alla moglie ed ai tanti amici accorsi in ospedale a trovarlo. In fondo il peggio è passato ma nei suoi occhi, iniettati di sangue a causa dei capillari rotti dall’impatto del proiettile sul volto, scorrono vive le immagini di quei minuti drammatici.

Cosa ricordi della sparatoria?

«Stavo guidando ed avevo accanto mia moglie quando improvvisamente ho sentito un bruciore insopportabile in faccia.

Non mi sono reso conto dei rumori e non ho capito cosa stesse accadendo ma il dolore è stato così forte che, istintivamente, ho fermato l’auto. Ho visto schizzare il mio sangue e subito mi sono guardato nello specchietto retrovisore per cercare di darmi qualche spiegazione. La prima cosa che ho pensato è che qualcuno aveva buttato un fuoco d’artificio in macchina invece, pochi secondi dopo, tra le urla di mia moglie e le poche parole che ci siamo riusciti a dire in quei momenti di caos ho capito che era un proiettile».

Cosa è successo dopo ?

«Molte persone si sono avvicinate per aiutarmi ed hanno chiamato i soccorsi. Di quei momenti ho ricordi molto confusi persino dei rumori. Non ricordo altri spari, né ho visto da dove provenisse il proiettile. Durante quei minuti interminabili, mentre aspettavamo l’arrivo dell’ambulanza, non facevo che pensare a mia figlia. Io e mia moglie ci stavamo dirigendo al supermercato quando è accaduta la tragedia e avevamo lasciato la nostra bimba di 5 anni a scuola di ballo pochissimi minuti prima. Continuavo a pensare a cosa sarebbe potuto succedere se nostra figlia fosse stata in auto con noi».

Hai avuto paura di morire?

«Ho avuto paura ma non ho pensato di morire perché fin dai primi secondi successivi al bruciore sono riuscito a muovermi, a stare sveglio e a camminare sulle mie gambe. Non ho mai perso i sensi ed ho sempre avuto accanto mia moglie. In realtà più che la sensazione di paura sono letteralmente sconcertato e non riesco ancora a farmi una ragione di quello che è accaduto. In quei momenti drammatici ci siamo fatti forza a vicenda io e mia moglie ma adesso stiamo guardando con più lucidità l’accaduto e sembra tutto assurdo».

Tra i pensieri che hai fatto, c’è quello di andare via da Napoli?

«Si. È un pensiero che mi torna in mente in continuazione. Io sono napoletano, faccio il cuoco ho una vita tranquilla ed una figlia: è chiaro che ci ho pensato subito. In realtà adesso voglio solo che quest’incubo passi il prima possibile. Voglio uscire dall’ospedale, ristabilirmi e vorrei che si rasserenassero mia moglie e tutta la mia famiglia. Non desidero altro. Quando tutto questo dolore, queste sensazioni negative saranno passate potremo pensare a prendere eventualmente delle decisioni ma ora abbiamo bisogno di chiudere il prima possibile questo capitolo drammatico».