Napoli. L'ira dei residenti alla Ferrovia: «Noi, prigionieri in casa nostra»

Napoli. L'ira dei residenti alla Ferrovia: «Noi, prigionieri in casa nostra»
di Pietro Treccagnoli
Martedì 25 Novembre 2014, 08:30 - Ultimo agg. 15:39
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Porta Nolana non è ancora Tor Sapienza, ma ci siamo quasi. La guerra ai rom e agli immigrati sta dando i primi segnali preoccupanti. Le periferie a Napoli, si sa, sono in centro, con la zona della Ferrovia a fare da epicentro e via Carriera Grande, piazza Principe Umberto, corso Garibaldi e Porta Nolana a fare da faglie sismiche.

Qui si raduna l’Onu dell’immigrazione e della disperazione.

E qui, davanti al bar delle Torri a Porta Capuana, c’è stato, ieri in tarda serata, il primo incontro dell’omonimo e costituendo Comitato Porta Capuana. La scintilla è stata quella delle mazzate di domenica a via Cesare Carmignano, dalle parti di via Nolana (’Ncopp’e Mura, napoletanamente), dove si tiene il mercato della monnezza, gestito da arabi e africani.

Un suq con un centinaio di ambulanti che spandono per terra la loro merce comprata dai rom che a loro volta la vendono (dalle 3 di notte all’alba, poco lontano, all’imbocco del Rettifilo). Trovate scarpe, giacche, telefonini, persino un ferro da stiro e uno schermo di computer. È qui che è nata la lite, all’inizio banalissima, con una donna e si è passati alle bottigliate e alle secchiate d’acqua.

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