Napoli, il parco del sesso rischia la chiusura, mancano i permessi

Mercoledì 5 Giugno 2013, 09:05 - Ultimo agg. 26 Agosto, 17:29
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Pozzuoli. Rischia la chiusura, per problemi burocratici, la Parada de l’Amor, il love parking inaugurato nei pressi della Solfatara, meno di una settimana fa.



L’atto che ne dispone lo stop è sulla scrivania del segretario generale del Municipio già da venerdì scorso, pronte per la firma. Gli uffici comunali, prima di apporre il proprio timbro, stanno studiando ogni dettaglio. A mancare tra i documenti presentati dai giovani e ingegnosi imprenditori, Daniele e Riccardo Casaletta, sono i pareri della soprintendenza per i Beni paesistici. La zona scelta per aprire il parcheggio dell’amore è sottoposta infatti a vincoli ambientali e legati al rispetto dell’assetto paesaggistico.



Ma Daniele Casaletta è sicuro della procedura che ha adottato. «Ho presentato al Comune una “Scia” – spiega – un procedimento per comunicare l’inizio immediato di attività. In questo documento, nella cui redazione sono stato seguito da un tecnico ho dichiarato di dare inizio a un parcheggio con sosta a bordo».



Protocollata questa richiesta, il Comune è nella facoltà di verificare che esistano le condizioni espresse dagli imprenditori. E deve farlo in 60 giorni.

La notizia della nascita del parking ha acceso però subito e in modo accelerato le attività di controllo. Tanto che già nel primo giorno di lavoro, sono stati intensi i controlli delle pattuglie dei vigili urbani all’ingresso della Parada. E c’era da aspettarseli, dato che il sindaco Vincenzo Figliolia, appresa la notizia del parco, aveva gelato immediatamente l’iniziativa.



«Nessuno ha mai autorizzato la realizzazione sul territorio comunale di un “parco dell'amore” o di strutture simili – aveva immediatamente comunicato il primo cittadino - In ogni caso ho disposto accertamenti con gli uffici comunali competenti, in modo da fare luce su tutti gli eventuali passaggi burocratici che sarebbero stati fatti e siamo pronti anche ad intervenire in forma di autotutela». Una preoccupazione che era sorta al sindaco per la presenza di centinaia di case nei dintorni, a ridosso di un'area turistica. In realtà la normativa che regoli questo tipo di imprenditoria non esiste. O meglio, è concepito un love parking al pari di un normale parcheggio, e per tale motivo basta per metterlo su una scia al Comune in cui si decide di inaugurarlo. A patto che siano rispettato eventuali vincoli, come nel caso di Pozzuoli.



Il parking alla Solfatara è su due piazzole di sosta per 32 posti macchina, chiusi da pannelli divisori a garanzia della privacy delle coppie, lontani da occhi indiscreti e malintenzionati, dove coppie in auto cercano intimità, pagando 5 euro ogni due ore. La Curia puteolana si era dimostrata immediatamente ostile al parco definendolo una «discarica di immoralità». L’associazione “Noi Resistiamo Qui”, hanno esortato il sindaco più volte a non frenare l’iniziativa del parcheggio, considerata come un mezzo di “utilità sociale”. Dura la risposta sulla probabile chiusura dei Verdi: «A quanto sembra la soprintendenza colpisce ancora. – dichiarano Francesco Borrelli e Paolo Tozzi - oramai è un tappo mortale anche per i giovani imprenditori. L'Anfiteatro Flavio ed il Tempio di Serapide sono in condizioni indecenti o perennemente chiusi, ma si trova il tempo per distruggere una piccola attività imprenditoriale innovativa e utile al territorio». Oggi dovrebbe arrivare il verdetto. «Noi siamo in regola – commenta Daniele – facessero tutti i controlli che ritengono opportuni. Se dovesse arrivare l’ordine di chiusura siamo pronti a presentare ricorso. E il Comune stia certo che lo vinceremo».