San Giovanni Bosco: camera operatoria "liberata" e subito occupata

San Giovanni Bosco: camera operatoria "liberata" e subito occupata
di Marisa La Penna
Venerdì 6 Marzo 2015, 09:42 - Ultimo agg. 11:00
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Al San Giovanni Bosco, ieri mattina, finalmente una delle due camere operatorie, occupate da giorni da pazienti di rianimazione (a sua volta piena come un uovo di degenti in fin di vita) è stata liberata, offrendo così la possibilità ai chirurghi di riprendere la loro attività. Ma la soddisfazione della direzione, dei medici del personale sanitario e degli stessi pazienti in attesa di essere messi al tavolo chirurgico, è durata veramente poco. Perché dopo il terzo intervento il paziente appena operato- intubato ed attaccato a un respiratore - non è più uscito dalla camera operatoria, dal momento che nel frattempo la rianimazione era stata nuovamente tutta occupata.

E così i chirurghi, gli infermieri e i pazienti in attesa dell’intervento hanno dovuto fare retromarcia. Una situazione assurda, paradossale. Da incubo per chi era pronto ad affrontare l’intervento ed è stato invece nuovamente riportato in camera di degenza in attesa di un nuovo ipotetico »sblocco».

Intanto si è lievemente ridotta la pressione al pronto soccorso. Ieri mattina, infatti, le barelle erano passate da diciassette a dieci. E questo ha consentito al personale medico e infermieristico di muoversi con minore difficoltà nell’area del pronto soccorso.

L’ospedale della Doganella non trova, dunque, pace. Da mesi l’emergenza è altissima. È successo di tutto. Dalla pioggia venuta giù dal soffitto in molti reparti, ambulatori e finanche nelle camere operatorie e nella rianimazione all’invasione di lettighe che spesso ha costretto i sanitari a visitare i pazienti sulle sedie o addirittura sulle scrivanie. Per non parlare del decesso di un giovane morto dopo giorni trascorsi in barella.

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