Choc a Napoli, 20enne si suicida: fu aggredito da una baby gang

Choc a Napoli, 20enne si suicida: fu aggredito da una baby gang
Domenica 29 Marzo 2015, 10:37 - Ultimo agg. 10:50
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Si è tolto la vita sopraffatto dalla disperazione, per un lavoro che aveva a lungo cercato ma che non era mai riuscito a trovare. È una storia che lascia l'amaro in bocca quella di G.M., che a soli 20 anni ha deciso di farla finita lanciandosi dal balcone dell'abitazione al settimo piano di un palazzo del Rione don Guanella.



Padre di un bambino di due anni, il giovane proveniva da una buona e onesta famiglia, non aveva mai avuto problemi con la giustizia e anzi un anno fa era rimasto vittima di una brutta storia scritta da una babygang, che all'esterno della metropolitana lo aveva aggredito, rapinato e poi ferito a coltellate. I protagonisti di quell'aggressione furono arrestati qualche tempo dopo dalla polizia.



Ma alla base della decisione di uccidersi ci sarebbe stata la depressione in cui il giovane era sprofondato non riuscendo a trovare un posto di lavoro. La scorsa settimana G.M. aveva fatto perdere le proprie tracce: scomparso nel nulla, per quattro lunghi giorni, al punto da indurre i familiari a sporgere anche una denuncia alle forze dell'ordine.



Poi, un paio di giorni fa, era tornato a casa dei genitori. Sulla vicenda interviene il presidente della Municipalità di Scampia, l'avvocato Angelo Pisani: «Il dramma che ha ucciso questo ragazzo - commenta - è quello della mancanza di lavoro che non è una conseguenza del destino, bensì una colpa grave, un macigno pesante sulla coscienza di chi ha il dovere di assicurare un futuro lavorativo alle giovani generazioni e pensa invece solo al proprio tornaconto politico. I nostri quartieri continuano ad essere oggetto di squallide passerelle elettorali e ancor di più lo saranno nei prossimi mesi, quando vedremo piccoli e grandi responsabili di questi autentici crimini contro l'umanità».



giu.cri.