L'allarme viene lanciato dalla sezione partenopea della Fimp, la Federazione italiana dei medici pediatri. Il segretario provinciale, Antonio D'Avino, avverte infatti che «per i più piccoli il rischio è alto». Secondo i medici pediatri napoletani, infatti, la frequente esposizione ai petardi può causare un disturbo del sonno nei bimbi fino a tre anni. «D'estate – spiega Antonio D'Avino - il fenomeno è più sentito, perché l'afa costringe molti a tenere le finestre aperte. E nei quartieri più popolari questo diventa un vero e proprio problema. Molti genitori si rivolgono a noi per i risvegli frequenti dei propri figli e la difficoltà a farli riaddormentare». Riprende il leader dei pediatri napoletani: «Si consideri che di norma nei primi ttre anni di vita, il venti-trenta per cento dei bambini presenta dei disturbi del sonno: percentuale che scende al quindici per cento dopo i tre anni.
Percentuali che a Napoli, complice l'uso continuo di fuochi pirotecnici anche nei centro abitati sale drasticamente». «In molti casi di insonnia – dice D'Avino – gli “stimoli” ambientali sono determinanti. A questo si potrebbe aggiungere anche un problema di asma, legata alle sostanze che si liberano nell'aria a causa delle esplosioni. Se si notano nei piccoli problemi di concentrazione durante il giorno, un eccessivo nervosismo e difficoltà a rispettare i normali cicli “veglia-sonno” può essere del tutto fisiologico e solo se ciò interferisce con le attività quotidiane del bambino è bene rivolgersi al proprio pediatra». Dal Pallonetto di Santa Lucia alla Sanità, dall'Arenaccia a Secondigliano, da Forcella a Ponticelli, da Barra a San Giovanni a Teduccio. Nei quartieri del centro storico e in quelli popolari della periferia non c'è notte in cui non ci sia qualcosa da festeggiare con i fuochi d'artificio. D'altra parte basta andare in un sito panoramico, per esempio a Posillipo o a San Martino per averne la conferma, intercettando, in lontananza, i giochi pirotecnici fatti esplodere in una delle zone appena citate. Ovviamente più si è vicini alla fonte dell'esplosione più il danno che subisce il bambino è grave. E non riguarda soltanto la difficoltà a riaddormentarsi. Anche i pediatri otorini si dicono preoccupati per i danni che il botto può provocare all'udito del piccino. «I rischi sono alti» spiega il primario otorinolaringoiatra dell'ospedale civile di Nola. Econsiglia: «I genitori tengano lontani da finestre e balconi i lettini dei loro figli e chiudano le imposte di notte, se vivono in una di queste ”zone a rischio”».