Napoli. Le intercettazioni choc: «Domani alla Maddalena spariamo quando arrivano»

Napoli. Le intercettazioni choc: «Domani alla Maddalena spariamo quando arrivano»
di Viviana Lanza
Venerdì 9 Ottobre 2015, 08:42
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NAPOLI - Le alleanze con clan storici della camorra napoletana ai Quartieri Spagnoli come al rione Sanità, la disponibilità di armi e uomini, la determinazione con cui sono disposti a conquistarsi fette di potere sulla scena criminale e che emerge dalla loro stessa voce nei dialoghi intercettati e finiti agli atti: eccoli i boss che avevano deciso di fare la guerra alla paranza dei bimbi, al cartello Giuliano-Sibillo-Amirante, per riprendersi il controllo sullo spaccio e sulle estorsioni.



«No, qua io...pure le donne piglio eh...te lo dico prima» si ascolta in una conversazione spiata grazie alle microspie piazzate dagli investigatori in casa dei Buonerba, protagonisti di questa pagina di storia criminale al centro dell’inchiesta dell’Antimafia che due giorni fa ha portato al fermo di undici presunti affiliati. Parlano di raid armati, di vendette e punizioni. C’è chi vuole vendicare una richiesta di estorsione fatta al padre parcheggiatore abusivo nella zona di Porta Capuana e vuole farlo in modo eclatante. «Quello non è che viene e ti spara una botta nella coscia, quello ti uccide...» si commenta mentre si tirano le armi fuori da nascondigli e si maneggiano per accertarsi che siano pronte all’uso. «E perciò... a chi stiamo aspettando...In una maniera o nell’altra si deve pigliare a questo».



È a quel punto che si mette in conto anche la possibilità di uccidere delle donne, di violare vecchi codici di malavita a cui i giovani boss dimostrano di non dare più importanza. Si discute sul da farsi e dalle voci che si accavallano si intuisce che ad assistere a quei discorsi c’è anche una bambina di due anni che intanto gioca, è troppo piccola per capire che si parla di morti ammazzati e vendette da attuare. C’è chi propone addirittura di compiere un raid armato alla Maddalena al mattino, ad apertura dei negozi nascondendosi tra le auto in sosta pronti a scatenare una pioggia di fuoco in strada all’arrivo dei nemici. «Domani mattina verso le otto, otto e mezza....giù alla Maddalena...ai magazzini». «Sarebbe bello dietro a una macchina che noi li “tiriamo” proprio quando arrivano, appena arrivano».



Oggi è prevista l’udienza di convalida per gli undici destinatari del provvedimento di fermo. Sarà il giudice Paola Russo a valutare le posizioni degli indagati, gli indizi a loro carico e l’opportunità di tramutare o meno in misura cautelare in carcere gli arresti voluti dai pm Enrica Parascandolo, Henry John Woodocock, Francesco De Falco e Michele Del Prete, i magistrati del pool anticamorra che indaga sulla mala del centro storico. L’inchiesta ripercorre gli ultimi tre mesi di vita dei clan attivi nel cuore della città, ricostruisce dieci episodi di pura violenza - «guerriglia urbana» la definiscono gli inquirenti - tra sparatorie, tre omicidi, incluso quello di un innocente, e cinque ferimenti.





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