Fai un giro virtuale per le strade di Napoli e scopri che il web ha fissato, nella sua incancellabile eternità tecnologica, le meraviglie della città ma anche, e soprattutto, le brutture e l'illegalità.
Dietro un angolo spunta il banchetto della contrabbandiera di sigarette, in fondo a una strada ti imbatti in un parcheggiatore abusivo, svolti quella curva e ti ritrovi un centauro contromano, percorri quel viale e incappi in decine di persone alla guida di ciclomotori senza casco, guardi all'interno delle auto nel traffico e ti accorgi che solo uno su dieci ha la cintura di sicurezza allacciata, infili un vicolo e scopri due bambini in sella a uno scooter(ovviamente senza protezione alla testa). Voi avvezzi alla tecnologia avrete sicuramente utilizzato Google Maps ma a chi non smanetta con i computer dobbiamo una spiegazione. Stiamo parlando di un sito internet grazie al quale è possibile percorrere le vie di ogni città del mondo: bastano un paio di clic e puoi girovagare per le strade di New York o di Calcutta, di Città del Messico o di Stoccolma o di Napoli, appunto. Per consentire agli utenti di «percorrere» le città in maniera digitale, bisogna che un'auto dotata di sofisticate tecnologie la percorra realmente, in modo analogico. Quell'auto riprende tutto ciò che «vede» e lo ripropone sul web sotto forma di foto. E accade che quell'auto, in varie città del mondo, riprenda situazioni paradossali, strane, illegali anche. Però una quantità così poderosa di illegalità come l'abbiamo registrata a Napoli è quasi da record. A questo punto è necessaria una piccola chiosa dedicata ai commentatori che (di solito via web) si imbufaliscono quando vengono diffuse queste notizie. Chiosa numero uno: è vero, Google Maps a Napoli mostra anche centinaia di bellezze e migliaia di centauri che il casco lo indossano ma non ne parliamo perché ci sembra assolutamente normale che, nel 2015, si vada in ciclomotore con il casco. Chiosa numero due dedicata a quelli che «anche le altre città sono così, voi volete solo sputtanare Napoli»: abbiamo provato a girovagare con la stessa modalità anche per le strade di Roma e di Milano. Nella capitale siamo stati capaci di trovare solo un centauro senza casco, a Milano nessuno. Ma potremmo essere stati superficiali, se avete notizie più approfondite mandatecele, per piacere. Torniamo, però, al giro turistico napoletano.
Se pensate che l'illegalità sia stata scovata solo nei quartieri periferici vi sbagliate di grosso.
Google, per rispettare la privacy, oscura il volto di ogni persona ripresa dalla telecamera speciale: i protagonisti di questa galleria degli orrori, però, si riconosceranno. Magari proveranno anche un po' di vergogna, speriamo...