Antonio Altamura nasce a Napoli il 18 settembre 1914, da Attilio ed Aurelia Pinto, nella loro casa in Piazzetta San Carlo alle Mortelle 7 – antico palazzo settecentesco, già luogo di dimora di tanti uomini illustri. Questa casa segnerà fino alla maturità la sua storia personale, intrecciando la propria vita con quella di personaggi famosi e meno noti, tutti parimenti portatori di quell’anima di Napoli, che ha ispirato ed ha contribuito alla creazione di tutta la sua opera letteraria.
Antonio Altamura è l’ultimo discendente dell’artista Saverio Altamura, pittore e patriota dell’800, che ha fortemente legato il suo nome al risorgimento politico ed artistico dell’Italia. In quest’ambiente familiare, gravido di storia e di amore per la propria città, Antonio Altamura compiva i suoi studi presso l’Istituto Pontano, fino al conseguimento della maturità classica. Iscritto, poi, alla facoltà di Lettere dell’Università degli studi di Napoli, nel 1937 si laureava. Inizia, così, una carriera di docente di Letteratura Italiana, prima nella scuola superiore e poi nell’Università, in vari atenei (Pavia, Salerno e Napoli).
Costante è stata negli anni la sua frequentazione con altre figure storiche per il mondo culturale napoletano del ‘900, quali il filosofo Benedetto Croce, l’archeologo Amedeo Maiuri, il bibliofilo Fausto Nicolini, ed il prof.
Giuseppe Toffanin di cui era allievo e tanti altri. L’incontro culturale tra l’Altamura ed il dialetto napoletano, che definiva vera e propria “lingua napoletana” – aveva il suo punto più alto nel 1957, con la pubblicazione del Dizionario Dialettale Napoletano – edizioni Fiorentino, opera che con rigore filologico sanciva una definitiva consacrazione scientifica del dialetto napoletano, sempre considerata una lingua minore, ed ingiustamente sottovalutata. Seguirono altre opere fondamentali per lo studio e l’approfondimento delle origini del dialetto napoletano, quali la “Grammatica Napoletana” ed il “Vocabolario Italiano – Napoletano”, nonchè i “Proverbi Napoletani”, le “Voci di Napoli” e le numerose ‘Nferte, inerenti a temi storici ed aneddoti di vita napoletani.