«A… come accetta che ti voglio dare in testa. B, è la bastonata che ti arriva sulle gambe. C… come il cappio che ti stringe il collo». In un libro di ripasso per le vacanze, il gioco per imparare le parole si trasforma in orrore. La dolcezza destinata ai bambini di prima elementare lascia spazio a frasi angosciose. Frasi che malgrado siano state coperte da un adesivo, non sono sfuggite a genitori e presidi delle scuole napoletane che hanno adottato il libro.
«Un sabotaggio» afferma Franco Lisciani amministratore delegato del gruppo che ha editato il libro per le vacanze ”Che spasso il ripasso”. «Non abbiamo mai avuto problemi con questa casa editrice - ha spiegato Maria Rosaria Scalella preside della scuola Neghelli e Collodi del quartiere Cavalleggeri - stiamo preparando un documento da inviare al gruppo editoriale con il sostegno dell’unione consumatori perché siamo sconcertati, il nostro unico scopo è quello di tutelare i bambini».
Ad accorgersi dell’anomalia proprio una mamma napoletana, Lucia Piccirillo che nell’assegnare i compiti estivi al suo bambino di sette anni ha notato l’adesivo. «Scegliendo personalmente gli esercizi che mio figlio doveva compilare, mi sono accorta dell’adesivo a pagina 26 e ho notato che le scritte verso la fine erano poco sovrapposte».
A Napoli sono 125 i bambini che durante lo stop delle scuole hanno scelto di studiare sul testo che è venduto in tutt’Italia. E proprio l’avvio della distribuzione del libro ha indotto la casa editrice ad optare per la soluzione dell’adesivo. Dietro l’accetta, la bastonata ed il cappio però sembra esserci un tormento. Un carico di dolore che probabilmente si tentava di esorcizzare rivolgendosi, come si può capire dai tempi scritti al presente indicativo, ad una sola persona. Ma l’ipotesi che ha avanzato la casa editrice che non solo ha denunciato l’accaduto ai carabinieri ma ha anche avviato un’indagine interna, è quella di un sabotaggio. «Si è trattato di un’azione compiuta fuori dal nostro controllo - conclude Franco Lisciani - chiediamo scusa a tutti i nostri consumatori invitandoli a contattarci attraverso il sito web, per richiedere la sostituzione del testo. Noi ci siamo dichiarati parte lesa quello che è accaduto non è imputabile alla nostra responsabilità».