L'omicidio di Ciro Esposito, decisiva la testimonianza di un tifoso del Napoli

L'omicidio di Ciro Esposito, decisiva la testimonianza di un tifoso del Napoli
Sabato 2 Agosto 2014, 08:36
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ROMA. Di «quelli con il casco» parlò in qualche momento di lucidità, dal suo lettino d'ospedale, anche il povero Ciro Esposito. Ma si ritenne che non ci fossero le condizioni per prenderlo a verbale, quei ricordi non finirono mai nelle pagine dell'inchiesta. A pieno titolo, invece, tra ripensamenti e contraddizioni, c'è finita l'unica vera testimonianza di quel maledetto pomeriggio, il racconto del tifoso napoletano Raffaele Puzone.



I pm Di Maio e Albimonte ci hanno costruito attorno, probabilmente, questa svolta dell'inchiesta, fino ad arrivare a iscrivere nel registro degli indagati, per concorso in omicidio, quattro ultrà romanisti, il commando che dovrebbe aver fiancheggiato nei momenti cruciali Daniele Da Santis.



Il nome di Puzone saltò fuori quella sera stessa, apparve subito l'unica pista praticabile in un mare di omertà. Fra mille paure Puzone fece un'affermazione che poi in qualche modo gli sarebbe costata: «Sì, ero proprio a accanto a Ciro». Gli sarebbe costata più o meno due mesi dopo, durante l'incidente probatorio, quando per evitare l'incriminazione per rissa aggravata, si è corretto: «Non mi trovavo là, non mi trovavo a fianco di Esposito. Ero arretrato, vedevo la scena in lontananza». La difesa di De Santis gli ha contestato questa contraddizione, il pm l'ha ammonito e Puzone a quel punto è ricorso alla facoltà di non rispondere.



Incidente probatorio sospeso, la Procura si è riservata di decidere se iscriverlo nel registro degli indagati o meno.



Ma prima di arrivare a questo punto, Puzone di cose ne aveva dette: «Quelli con il casco erano già dentro la traversina, De Santis era l'ultimo. È inciampato solo perche era goffo nel correre. È caduto a faccia avanti, si è rialzato con l'arma». C'è poi un passaggio più importante di altri: «Sono scappato e sono tornato dietro il pullman, ero alle spalle di De Santis. C'erano diverse persone con il casco jet...». Proprio queste immagini messe meglio a fuoco con il passare dei giorni potrebbero aver portato all'identificazione dei quattro ultrà giallorossi.



Ma è tutto il racconto di Puzone che a riascoltarlo metter ancora paura. È sempre lui che riferisce di aver ascoltato De Santis gridare ai tifosi napoletani: «Scendete, scendete, vi ammazzo tutti». Ed è ancora lui a rendere così l'idea di quell'inferno: «C'erano ragazzini che piangevano e chiedevano aiuto, io mi sono avvicinato a passo veloce. C'erano tanti autobus e non si capiva niente di preciso». Ancora Puzone, a riavvolgere il suo nastro: «Sono arrivato verso le 18-18.30. Ero all'entrata del parcheggio ospiti e aspettavo gli amici che parcheggiavano, per non perdere la strada dei tifosi ospiti, perché era la mia prima volta a Roma».



c.r.

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