Napoli. La rivolta dei parcheggiatori abusivi: incatenati davanti al Cardarelli

Napoli. La rivolta dei parcheggiatori abusivi: incatenati davanti al Cardarelli
Lunedì 28 Luglio 2014, 09:21 - Ultimo agg. 13:19
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Napoli - I parcheggiatori abusivi all'ondata di multe non ci stanno. A loro modo di vedere il lavoro che svolgono, in questo caso fuori dall'ospedale Cardarelli, deve essere regolarizzato. E allora per far sentire la loro voce hanno deciso ancora una volta di incatenarsi davanti al nosocomio per far sentire al sindaco la loro voce e cercare di trovare una soluzione, magari una sorta di regolarizzazione di fatto impraticabile.

«Noi non siamo fuorilegge, lo è chi va a rubare», dicono.

Raffaele, 55 anni, confessa di aver raccolto più di un miliardo di vecchie lire in multe. Chiede un'alternativa, «siamo pronti a qualsiasi cosa, anche a pulire i bagni».

Vincenzo confessa: «Abbiamo perso la dignità per portare da mangiare ai nostri figli; è duro allungare la mano come per chiedere l'elemosina. Ci descrivono come fuorilegge ma se così è lo facciamo per fame».

C'è poi Tonino, 50 anni. «Ho fatto tutti i corsi di formazione possibili per avere cosa? Questo non sarà un lavoro ma mi garantisce il sostegno per la famiglia». Uno striscione è diretto al sindaco De Magistris. «Non penzi - c'è scritto testualmente - solo al calcio». Si sfogano. «Saremo qui e in un modo o nell'altro ci faremo sentire, non vogliamo andare a rubare e non siamo collusi alla camorra. Se fossimo camorristi non avremmo fatto questa fine. Qui non comanda nessuno e non ci sono famiglie che controllano. L'ultima cosa che augurerei a mio figlio è di stare in questo posto».

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