Perseguitato da Equitalia: vince quattro ricorsi ma subisce il fermo amministrativo: denuncia alla Procura

Perseguitato da Equitalia: vince quattro ricorsi ma subisce il fermo amministrativo: denuncia alla Procura
di Angelo Rossi
Giovedì 3 Dicembre 2015, 16:21
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Perseguitato da Equitalia, un contribuente napoletano è stato costretto a sporgere denuncia alla Procura della Repubblica. La storia del signor I.V. è singolare, se non assurda: ha ricevuto per quattro volte notifica errata da parte della società di riscossione, nonostante ad ogni sollecito abbia esibito copia del giudice di turno che ne attestava la vittoria in sede legale.

Si parte nel 2007 per un verbale di violazione del Codice della strada: il giudice di Pace annulla la predetta multa. Un anno dopo, seconda cartella esattoriale relativa al verbale cancellato con sentenza, a mezzo della quale Equitalia chiede il pagamento del tributo, raddoppiato grazie a interessi e maggiorazioni. Nuovo ricorso del contribuente al Giudice di Pace di Napoli (IV sezione, giudice Morelli) e nuovo riconoscimento delle proprie ragioni.

Un anno fa l’Ente di riscossione notifica un ulteriore sollecito, con minaccia di esecuzione: a questo punto il signor I.V. si rivolge all’Aidacon Consumatori presieduta dall’avvocato Carlo Claps per ottenere la definitiva cancellazione del debito inesistente. Due mesi fa la sentenza del Giudice di Pace di turno (VII sezione, giudice Martorelli) sembra mettere finalmente la parola fine alla questione, dichiarando illegittima la richiesta di Equitalia, condannando anzi la stessa al risarcimento dei danni.


Storia archiviata? No, il mese scorso parte un ulteriore atto di intimazione di pagamento relativo alla solita multa del 2007 e come se non bastasse pochi giorni fa Equitalia ha notificato anche il fermo amministrativo del veicolo. Allo sfortunato cittadino non è rimasta altra scelta se non quella di rivolgersi alla Procura di Napoli.

“Purtroppo le cartelle pazze sono diventate un’abitudine – ha detto l’avvocato Claps – ma in questo caso il comportamento vessatorio della società di riscossione ha superato ogni limite. Siamo costretti a sporgere denuncia alla Procura della Repubblica per ottenere definitivamente giustizia e un grosso risarcimento danni. Nel caso concreto, si prospetta un illecito per il quale la risarcibilità del danno non patrimoniale è espressamente prevista dalla legge”.