L'autopsia: «By pass ostruito, Pino Daniele poteva essere salvato»

L'autopsia: «By pass ostruito, Pino Daniele poteva essere salvato»
di Adelaide Pierucci
Sabato 7 Febbraio 2015, 09:30 - Ultimo agg. 19:00
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Un’ostruzione al bypass. Con un soccorso più veloce, forse, il grande bluesman di «Napule è» poteva essere salvato. La procura di Roma, che sulla morte di Pino Daniele ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, sta ora vagliando i primi elementi emersi dell'autopsia, in attesa dei risultati definitivi attesi per marzo.

L’esame del cuore, effettuato nei giorni scorsi, a un mese dalla cremazione, avrebbe fatto emergere il dettaglio cruciale dell'occlusione. Ora spetterà ai periti nominati dalla procura, Giorgio Bolino, Vittorio Fineschi e Giuseppe Ambrosio, accertare la causa e la tempistica della morte. L'interrogativo è sempre lo stesso: i cinquanta minuti necessari per accompagnare Pino Daniele dalla casa in Maremma fino all’ospedale Sant’Eugenio a Roma, con Amanda Bonini, compagna del cantante al volante a tutta velocità, sono stati fatali, come sembrerebbe dalle prime indiscrezioni? Sarebbe stato meglio affidarsi all'ambulanza in arrivo da Grosseto e rispedita indietro, pare, su disposizione proprio di Pino Daniele, deciso a farsi visitare dal proprio medico di fiducia?

Due mail intanto confermerebbero che l’infarto fatale sarebbe stato annunciato da alcuni sintomi sottovalutati. I carabinieri hanno anche acquisito il cellulare e il tablet del bluesman, gli investigatori delegati alle indagini riscotruiranno gli ultimi contatti.



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