I vandali hanno lasciato il loro segno su una sua opera («La mela reintegrata») esposta al Parco Sempione, e l’artista che conosce Napoli dove ha esposto a più riprese dice senza mezzi termini che i milanesi devono prendere esempio da Napoli dove «i cittadini tutelano le opere d’arte del metrò e in genere quelle esposte in pubblico».
Maestro, cosa è successo?
«Alcuni vandali si sono espressi contro la mia opera, che comunque rimetterò a posto. Quando si espone all’aperto, o in luoghi pubblici, il rischio di azioni vandaliche c’è, ma mi è venuto spontaneo fare riferimento a quel bellissimo progetto che è il metrò dell’arte a Napoli, dove le opere di tantissimi artisti concorrono a fare delle stazioni dei siti d’arte, non solo luoghi per il trasporto. È il “museo obbligatorio” teorizzato da Achille Bonito Oliva, una felice intuizione, una realizzazione che fa di Napoli un luogo di bellezza artistica contemporanea».
Maestro, che fa? Parla bene di Napoli? Non sa che la città è stata messa sotto accusa, e liquidata in tv come «una città sporca» e su un giornale come «una città che puzza»?
«Non ho letto quell’articolo e non ho visto quel programma tv, mi rifaccio a quelle che sono le mie conoscenze, le mie esperienze: quelle accuse colgono una piccola parte di una grande città di storia, non possono costituirne la immagine completa, complessiva.
Esagerazioni, parole fuori luogo…».