«Pizzo» a imprenditori e professionisti: blitz anticamorra nel Napoletano

«Pizzo» a imprenditori e professionisti: blitz anticamorra nel Napoletano
Martedì 18 Novembre 2014, 07:48 - Ultimo agg. 19:15
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I Carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania (Napoli) stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli nei riguardi di 17 persone ritenute affiliate al clan di camorra «D'Alterio - Pianese», che opera a Qualiano (Napoli) e nei comuni della zona.



Le persone arrestate sono accusate di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e di estorsione aggravati da finalità mafiose. Durante le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, i Carabinieri hanno individuato i ruoli di ciascuno degli indagati e hanno documentato modalità e circostanze nelle quali il clan imponeva il «pizzo» a imprenditori e professionisti nella zona a Nord di Napoli.



Otto dei 17 indagati coinvolti nel blitz dei carabinieri nel Napoletano sono già detenuti in carcere. L'indagine, sottolinea il procuratore aggiunto della Repubblica di Napoli, Filippo Beatrice, ha consentito di definire i ruoli di ciascuno degli indagati all'interno del sodalizio camorristico, sorto dai contrasti interni al clan Pianese e sfociati nell'omicidio del reggente, Nicola Pianese, avvenuto a Giugliano (Napoli) il 14 settembre 2006.



Di qui la scissione in due gruppi contrapposti riconducibili a Bruno D'Alterio, per il clan D'Alterio-Pianese, e a Paride De Rosa per il clan De Rosa, quest'ultimo sodalizio già colpito nel giugno scorso con l'esecuzione di 19 misure cautelari. Secondo Beatrice si è dimostrata anche la gestione in regime di monopolio del mercato degli stupefacenti da parte del sodalizio nel comprensorio di Qualiano (Napoli), arrestando, nel corso delle investigazioni, due degli indagati e sequestrando oltre 50 dosi tra hashish, cocaina e marijuana.



Nel corso delle indagini sono state sequestrate armi che erano nella disponibilità del clan ed in particolare 8 pistole, 5 fucili (di cui due a canne mozze), una carabina da guerra, una pistola mitragliatrice, 5 machete, 3 scimitarre e due balestre, oltre a 200 tra cartucce e proiettili.
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