Il sorriso del satiro che danza e sembra fissare il visitatore, una mano sul fianco nudo, la pelle di latte sul cinabro sconvolgente delle pareti. La donna che si copre il volto mentre offre la schiena alla flagellazione. Dopo un anno di restauri riapre al pubblico il 21 marzo a Pompei la strepitosa Villa dei Misteri, che oggi il soprintendente Massimo Osanna e il ministro Dario Franceschini hanno presentato alla stampa. I restauri hanno interessato tutte le pareti decorate.
Riportata alla luce a partire dal 1909, la Villa dei Misteri, costruita nel II secolo a.C.
Le pitture della villa si stavano sfarinando sotto l'azione continua di muffe e batteri e un degrado generale aveva aggredito anche i decori in stucco e i pavimenti in mosaico. I lavori, eseguiti dai restauratori di Giancarlo Napoli e coordinati da Stefano Vanacore, responsabile del Laboratorio di restauro della Soprintendenza di Pompei, sono stati supervisionati da Grete Stefani, archeologa direttrice degli scavi Pompei.
«A Pompei stiamo lavorando per rafforzare il personale ed introdurre nuove tecnologie» per garantire maggior sicurezza e combattere i furti. A dirlo il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, oggi inaugurando la restaurata Villa dei Misteri del sito archeologico. «Il 4 marzo - aggiunge il direttore generale del Grande Progetto Pompei, Giovanni Nistri - abbiamo firmato il contratto per la videosorveglianza, i cui lavori inizieranno nella terza decade del mese».
«Le risorse sono un aspetto importante per Pompei, sia quelle della Comunità Europea che quelle italiane. Ritengo che alla fine del piano dei 105 milioni di euro già stanziati e dopo aver dato alla Comunità prova di aver lavorato e speso bene le risorse che ci hanno dato, faremo nuove richieste all'Ue, che credo verranno gestite sempre dal Grande Progetto Pompei». A dirlo il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Nel frattempo, dice ancora Franceschini, «ci sono molte attenzioni anche da sponsor privati», grazie anche all'introduzione dell'Art Bonus. «Ma siccome non sono ancora definitivi gli accordi, non mi sembra il caso di dirli. Ma sono sicuro che arriveranno presto. Le risorse private - precisa - potranno integrare quelle pubbliche, ma ovviamente non sostituirle». Il lavoro di tutela e restauro a Pompei sarà «perenne», ricorda Franceschini, «ma stiamo ragionando anche sui servizi e sulle strutture di accoglienza, viabilità, trasporti e alberghi. Ne parliamo anche con il sindaco».