Una tomba di epoca pre romana (IV secolo a.C.) è l'ultima emozionante scoperta nella valle archeologica di Pompei presentata questa mattina in anteprima ai giornalisti: un rinvenimento firmato Italia e Francia. Quattro secoli prima di Cristo una donna di età compresa tra i 35 e i 40 anni veniva sepolta in un insediamento sannitico, una delle prime comunità italiche che iniziavano a popolare l'antica Campania.
Intorno alla salma, prima di chiudere la tomba, vennero collocati gli oggetti che le erano appartenuti in vita: preziosi vasi di oli e creme, forse anche del vino, che dovevano comporre il corredo funerario e che lascia presumere si trattasse di una signora molto ricca.
Circa 5 secoli dopo, nel 79 dopo Cristo, la tomba finì sotto la cenere e i lapilli che seppellirono la città di Pompei, in seguito all'eruzione del Vesuvio.
«Pompei - ha sottolineato Osanna - continua a rivelarsi una fonte inesauribile di scoperte scientifiche e la stretta cooperazione internazionale della Soprintendenza con le missioni straniere di scavo ci inorgoglisce particolarmente. Le attività di ricerca che si stanno concentrando nelle necropoli di Pompei - già Porta Nola, dove lo scorso mese si è concluso un progetto di indagine e ricerca che ha portato alla luce la sepoltura di un infante, urne cinerarie e vari elementi di corredo funerari - continuano a riservare grandi sorprese».
«Questo testimonia - ha concluso - che Pompei è una città tuttora viva, non solo da salvaguardare, ma che continua a produrre elementi di studio e a perpetrare in qualche modo la sua anima. In quest'ultimo caso, nella Necropoli di Porta Ercolano, si tratta di ritrovamenti particolarmente interessanti perché ci consentono di indagare un periodo storico finora poco studiato nell'area pompeiana, proprio per gli scarsi rinvenimenti».