Processo compravendita senatori. Rotondi: «Sono io il vero fondatore del Pdl»

Processo compravendita senatori. Rotondi: «Sono io il vero fondatore del Pdl»
di Viviana Lanza
Mercoledì 6 Maggio 2015, 12:04 - Ultimo agg. 15:43
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«Sono io il vero fondatore del Pdl. Diedi l'idea a Berlusconi durante la visita di condoglianze per la morte della madre. Suggerii una lista da chiamare Pdl. Berlusconi mi disse di non vendermi l'idea, io non la vendetti e poi appresi che era stato fondato il partito della libertà». E' uno dei retroscena che il deputato Gianfranco Rotondi ha raccontato in aula al processo a Napoli sulla compravendita di senatori che vede imputati Silvio Berlusconi e Valter Lavitola. Ha escluso pressioni per determinare la caduta del governo Prodi. "Fui invece oggetto di una forte pressione politica per sostenere il governo Prodi - ha spiegato- il cancelliere Kol faceva sapere che era seccato che Prodi che lui considerava un leader democristiano popolare potesse cadere". Dopo Rotondi, è stato citato come testimone l'onorevole Ignazio Abrignani. Sono attesi anche Clemente Mastella e Alessandra Mussolini.



"De Gregorio mi disse che gli americani mi sarebbero stati grati se avessi fatto cadere il governo Prodi. Risposi che ringraziavo io gli americani perché la mia è una famiglia di emigranti e mi defilai. Lui aggiunse che sarei diventato presidente del Consiglio e io risposi 'e tu capo dello Stato' e me ne andai.
La ritenni una proposta banale e megalomane". Così Clemente Mastella ha ricordato in aula, al processo sulla compravendita di senatori che vede imputati Berlusconi e Lavitola, un incontro avuto con Sergio De Gregorio in un albergo romano al quale ha ricordato la presenza di De Chiara, rappresentante italo-americano dei repubblicani e il capocentro della Dia (entrambi citati come testi per la prossima udienza). E' stata una lunga testimonianza, quella dell'ex ministro della Giustizia, durata circa due ore e caratterizzata da qualche momento di vivace tenzone tra il teste e il pm Woodcock che con il pm Vanorio ha rappresentato l'accusa. Mastella ha negato di essere stato la causa della caduta del governo Prodi e ha spiegato le ragioni del suo voto quando nel gennaio 2008 si trattó di confermare o meno la fiducia al governo, ragioni legate alla scarsa solidarietà che gli fu dimostrata in occasione del provvedimento disposto nell'ambito dell'inchiesta che coinvolse sua moglie Sandra Lonardo. L'udienza si è appena conclusa ed è stata aggiornata al venti maggio. Al termine dell'udienza Lavitola ha reso una dichiarazione spontanea.
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