Inseguito, colpito e ucciso da carabiniere dopo la rapina a una coppietta. Aveva anche costretto la ragazza a scendere per toccarla

Inseguito, colpito e ucciso da carabiniere dopo la rapina a una coppietta. Aveva anche costretto la ragazza a scendere per toccarla
di Marco Di Caterino
Giovedì 31 Luglio 2014, 09:41 - Ultimo agg. 1 Agosto, 08:10
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Un rapinatore che insieme a due complici aveva rapinato un'automobile a una coppia di ventenni, è morto la scorsa notte a Cardito, in provincia di Napoli. Si tratta Antonio Mannalà, 27 anni, napoletano residente ad Afragola.

La dinamica. L'uomo è stato raggiunto alla schiena da un colpo di pistola sparato da un carabiniere che lo aveva inseguito intimandogli di sdraiarsi faccia a terra. Secondo la ricostruzione dell'Arma, il colpo è partito accidentalmente dalla pistola d'ordinanza.

La rapina. Questa la versione dei fatti secondo le forze dell'ordine: questa notte una coppietta di ventenni ferma in auto su via Raffaele Viviani a Casalnuovo di Napoli è stata aggredita da tre rapinatori, uno dei quali armato di pistola.

Il rapinatore armato ha puntato in faccia la pistola alla ragazza e ha costretto i malcapitati a scendere dalla vettura. Prima di dileguarsi sull'auto rapinata, l'uomo ha palpeggiato la ragazza.

La fuga. Il reato è stato subito segnalato ai servizi di pattuglia per il controllo del territorio. Una pattuglia di carabinieri ha intercettato dunque la vettura in fuga sul corso Italia di Cardito, I'ha ragginuta e bloccata. I rapinatori sono scesi dalla vettura e si si sono dati alla fuga in tre direzioni diverse.

Le manette. Un carabiniere dopo un breve inseguimento a piedi con l’arma di ordinanza in pugno ha raggiunto e ha costretto a fermarsi uno dei rapinatori, Antonio Mannalà, già noto alle forze dell'ordine per violazione alla legge sugli stupefacenti, contrabbando ed evasione dagli arresti domiciliari, intimandogli di sdraiarsi faccia a terra. Poi il carabiniere si è avvicinato per mettergli le manette.

La tragedia. Nel corso dell’operazione, al carabiniere è partito accidentalmente un colpo dalla pistola che ha ferito alla schiena Mannalà, il quale ha perso la vita nonostante i tentativi immediati di soccorso del 118 fatto intervenire subito sul posto.

I complici. Nel frattempo uno dei complici di Mannalà, Domenico Gallo, 25 anni, residente ad Afragola, già noto alle forze dell'ordine per furto e ricettazione, è stato bloccato e tratto in arresto dai carabinieri di Arzano.

Le indagini. Sul posto è intervenuto il sostituto procuratore della Repubblica di Napoli Nord, Dr. Federico Bisceglia, che dopo i primi accertamenti ha aperto un fascicolo. Nel corso di sopralluogo i carabinieri hanno acquisito i filmati di un circuito di videosorveglianza privato installato sul corso Italia. Successivamente le vittime della rapina hanno riconosciuto Gallo e Mannalà, quest’ultimo come colui che aveva palpeggiato la ragazza. Mentre continuano le ricerche del terzo rapinatore, armato, che è riuscito a sfuggire all’arresto, Gallo è stato tradotto nella casa circondariale di Poggioreale.

La pistola. I carabinieri hanno ritrovato oggi una pistola simile a una calibro 9, priva del tappo rosso, su un lato della strada di Cardito dove si è consumata la tragedia. La pistola, sulla quale sono in corso analisi per stabilire se sia vera o una fedele riproduzione di un'arma vera, era non molto distante dal punto in cui, poco dopo la mezzanotte di oggi, è avvenuta la morte del bandito. A segnalarne la presenza sono stati alcuni passanti.

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