RC auto, così le frodi fanno salire i prezzi

RC auto, così le frodi fanno salire i prezzi
di Marco Esposito
Lunedì 30 Novembre 2015, 08:59 - Ultimo agg. 09:06
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Alle Compagnie gli sconti per i virtuosi proprio non vanno giù. Le assicurazioni, tramite l’associazione di categoria Ania, hanno subito annunciato un ricorso a Bruxelles in nome della libertà delle tariffe; ma hanno ricevuto la doccia gelata dell’ufficio studi del Parlamento: secondo gli esperti della Camera, che citano una sentenza del 7 marzo 2013, la Corte di Giustizia europea non esclude «qualsiasi provvedimento nazionale idoneo a produrre ripercussioni sulle tariffe» e la norma sugli sconti per i virtuosi, così come prevista dall’articolo 7 del disegno di legge, non determina «in maniera prescrittiva una specifica tariffa» e quindi lascia alle Compagnie una certa libertà di manovrare i listini.

L’Ania però non si è arresa e ha preparato un corposo dossier per dimostrare ai senatori che è giusto far pagare di più la Rc auto in alcuni territori: Napoli e Caserta in testa. Spulciando i dati si scopre però che secondo l’associazione presieduta da Aldo Minucci (numero uno di Genertel) in Campania non vengono denunciati troppi sinistri: nel 2014 sono stati 228.822 contro i 368.238 del Lazio, che ha gli stessi abitanti; però è molto alto il numero di sinistri che l’Ivass, l’istituto di vigilanza, ritiene «esposti al rischio di frode»: il 43,5% (cioè 99.597 sinistri) contro il 19% del Lazio (70.146 sospette frodi) e il 19,3% di media nazionale. «Nelle aree dove è più diffuso il fenomeno delle frodi - osserva l’Ania - le richieste di risarcimento conseguenti a un incidente stradale vengono con più frequenza formulate direttamente da studi legali, spesso a mesi di distanza dall’evento».

Cioè non è l’assicurato a rivolgersi alla propria compagnia, come prevede l’indennizzo diretto, ma un avvocato che prende in mano la pratica prima ancora che vi sia un contenzioso. Un fenomeno noto: infatti la convenzione Rca Napoli Virtuosa esclude appunto il ricorso alle vie legali prima che sia arrivata la proposta di risarcimento della Compagnia. Ma c’è dell’altro. Come denunciano gli assicuratori, «solo in pochi casi i veicoli vengono messi a disposizione delle imprese assicuratrici per l’accertamento dei danni». A ciò si aggiunge il fenomeno delle false testimonianze e il fatto che i giudici di pace sarebbero spesso in conflitto d’interesse perché, accusa l’Ania, «molti giudici chiamati a decidere sono avvocati specializzati in infortunistica stradale».



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