Appalti ai clan, chiesti 14 anni per ex sindaco. Il pm: «Politici arrendetevi, siete peggio dei camorristi»

Il pm Antonello Ardituro
Il pm Antonello Ardituro
di Leandro Del Gaudio
Venerdì 18 Luglio 2014, 11:50 - Ultimo agg. 19:43
4 Minuti di Lettura
Segui Il Mattino su Facebook, clicca qui







SANTA MARIA CAPUA VETERE. Dura requisitoria del pm Ardituro contro il sistema politico durante il processo, in corso di svolgimento a Santa Maria Capua Vetere, a carico dell'ex sindaco di Villa Literno, Enrico Fabozzi.



«Politici arrendetevi, qui la politica è peggio della camorra - ha tuonato in aula Ardituro - questi boss della camorra si sono pentiti, chi non si pente è invece un pezzo di politica che ha fatto affari con la camorra.



Il pm Ardituro si è rivolto all'ex sindaco durante la sua requisitoria. «Stamattina mi aspettavo una confessione di Fabozzi alla luce di quanto dichiarato dai bossi Luigi Guida e Antonio Iovine». Inoltre il pm ha paragonato il sistema di corruzione campano a quanto è emerso dalla indagini sul Mose di Venezia con la differenza che «qui in Campania c'è la camorra».



Il j'accuse. «Sulla questione rifiuti vi siete mangiati la nostra terra. Fabozzi, vi siete venduta Villa Literno quando avete detto sì alla sistemazione delle ecoballe nel vostro comune, affidando i relativi lavori ad amici vostri e percependo tangenti. E pochi mesi prima facevate manifestazioni con la gente per dire no».



Le richieste. «Quattordici anni di reclusione per Enrico Fabozzi» con la contestazione dell'aggravante dell'associazione armata. È la richiesta del pm della Dda di Napoli Antonello Ardituro alla fine della requisitoria durata poco meno di otto ore del processo che vede imputato al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (collegio presieduto da Orazio Rossi, ndr) l'ex sindaco di Villa Literno e tuttora consigliere regionale, accusato dei reati di concorso esterno in associazione camorristica, turbativa d'asta, riciclaggio, voto di scambio e corruzione.



Il sostituto procuratore, che a fine mese andrà al Csm, ha chiesto poi 11 anni per i fratelli Raffaele e Pasquale Mastrominico, accusati da più collaboratori di essere due imprenditori al servizio del clan Schiavone; Ardituro ha poi chiesto, sia per Fabozzi che per i due imprenditori, che venga riconosciuta l'aggravante dell'associazione armata che solitamente si contesta agli affiliati ai clan di camorra. La decisione del pm scaturisce dalla circostanza che i tre hanno incontrato il boss Guida mentre era in corso la faida di Villa Literno. Il neo consigliere del Csm ha chiesto 3 anni e 1000 euro di multa per Nicola Caiazzo, 3 anni e 1500 di multa per Raffaele Pezzella con l'assoluzione per il reato di estorsione, e un anno e mezzo con 500 euro di multa per i pentiti Francesco Diana, Massimo Iovine e Gaetano Ziello (imputati per i reati di corruzione elettorale). Tre anni e 1500 euro di multa sono stati richiesti infine per l'altro collaboratore Emilio Di Caterino.



Nel corso della requisitoria Ardituro ha affermato che «questo processo è il punto più alto del lavoro di contrasto alla camorra, perchè qui parlano i capi come Antonio Iovine e Luigi Guida, che riferiscono dei fatti vissuti in prima persona. Anche le intercettazione passano in secondo piano».



La filiera politica. Il pm ha poi parlato della filiera politica che nei primi anni del nuovo millennio ha governato in Campania. «Fabozzi - ha detto il pm antimafia - apparteneva a quella filiera politica che faceva capo a Bassolino, di cui faceva parte anche Nicola Ferraro che era nell'Udeur di Clemente Mastella.
Fabozzi disse sì alle ecoballe nel suo Comune perchè sapeva che sarebbero arrivati molti fondi a titolo di ristoro dalla Regione, che era del suo stesso colore; quei soldi, oltre 13 milioni usati poi per il maxi-appalto del 2007, sono stati spartiti tra politici, imprenditori e camorristi. Ogni imprenditore aveva il proprio referente politico: Malinconico (imputato nel processo) faceva riferimento ad Achille Natalizio, referente di Bassolino nel Casertano, ed era uomo di Antonio Iovine, e quest'ultimo lo ha confermato. C'era poi l'Udeur in cui militava Nicola Ferraro e in cui un ruolo importante era svolto da Camilleri, consuocero di Mastella, che si è aggiudicato uno dei lavori da 4 milioni di euro. L'Udeur inoltre per anni ha controllato l'assessorato all'Ambiente della Regione. La camorra si è solo inserita in un sistema già corrotto da politica e imprenditoria». Si tornerà in aula il 17 settembre per le arringhe difensive.




Leggi Il Mattino per tre mesi a soli 9.99€ - Clicca qui per la PROMO