Ricette mediche: solo una su cento è «dematerializzata»

Ricette mediche: solo una su cento è «dematerializzata»
di Marisa La Penna
Giovedì 18 Dicembre 2014, 13:34 - Ultimo agg. 14:56
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Il rapporto è uno a cento. Su cento prescrizioni fatte a penna solo una arriva in farmacia con la formula della ricetta dematerializzata. Lo ammette Michele Di Iorio, presidente di Federfarma, che non è, però, pessimista sullo sviluppo dell’iniziativa a qualche giorno dall’entrata in vigore della "rivoluzione" del rapporto medico-paziente-farmacista.



«Sia pur lentamente la ”novità” si sta diffondendo tra i medici. Noi farmacisti siamo pronti già da ottobre scorso. I medici si stanno ”attrezzando” dal punto di vista informatico. La percentuale, come detto, è ancora bassa. Andremo a regime, se tutto va per il verso giusto, entro febbraio quando dovremmo avere almeno il settanta per cento di ricette dematerializzate» dichiara Di Iorio.



Precisando poi che siamo al passo con le altre città italiane. «In quanto all’utente - riprende Di Iorio - non è affatto disorientato. Intanto perchè la novità è stata abbondantemente pubblicizzata sia in farmacia che negli studi mesdici. E poi perch+ comunque viene in possesso di un foglio, che prima si chiamava ricetta ed ora ”promemoria”.



Ma al più presto le carte devono scomparire e bisogna che tutta la sanità venga diventare digitale. Nella prospettiva di una rete unica nazionale».

Luigi Sparano, segretario provinciale Napoli della Fimmg (federazione italiana medici di medicina generale), commenta: «Non parlerei di falsa partenza ma, piuttosto, come del resto prevede lo specifico decreto 139, di un progressivo adeguamento a quanto stabilito in materia di ricetta dematerializzata, che a tutti gli effetti è realmente partita in provincia di Napoli».





«Diversi medici infatti insieme alla ricetta elettronica, per la quale tutti ci siamo adeguati da oltre un anno, stanno già provvedendo al rilascio del promemoria cartaceo per il cittadino della ricetta dematerializzata. In sostanza quando il medico di medicina generale invia una prescrizione al Sac (sistema di accoglienza dati) il sistema genera un Nre (numero di ricetta elettronica) che identifica l’intera operazione. Il cittadino dunque può recarsi con tale promemoria in farmacia per la dispensazione dei farmaci. Bisogna tenere conto, sull’intero territorio provinciale, delle difficoltà del raggiungimento dell’Adsl in alcune zone e di aspetti gestionali. Un altro problema è legato all'aggiornamento dei gestionali dei medici di medicina generale. Ma sono convinto che, tempo tre mesi, tutti si saranno adeguati alle novità introdotte dalla ricetta dematerializzata» conclude il leader sindacale dei medici di famiglia.
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