Scandalo rifiuti, i database ciechi e sordi: così i furbetti la fanno franca

Scandalo rifiuti, i database ciechi e sordi: così i furbetti la fanno franca
di Valerio Iuliano
Giovedì 2 Luglio 2015, 08:31 - Ultimo agg. 09:03
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Una lotta contro i mulini a vento. È questa l'impressione che si ricava sbirciando tabelle - e soprattutto ascoltando pareri - sulla tanto discussa battaglia contro gli evasori, intrapresa con molta buona volontà dal Comune, novello Don Chisciotte. Al di là delle intenzioni, i risultati sono piuttosto eloquenti. L'evasione riguarda, in larghissima parte, quei tributi che il Comune dovrebbe riscuotere direttamente. Per esempio la tassa sui rifiuti e le contravvenzioni al Codice della strada.



Completamente diverso il discorso per alcune imposte che vengono riscosse dallo Stato attraverso l'Agenzia delle Entrate. Un caso tipico è quello di Imu e Tasi, i cui proventi giungono all'amministrazione per vie traverse. In sostanza, c'è evasione dove il Comune è in prima linea per le operazioni di riscossione. Le soluzioni individuate finora da Palazzo San Giacomo, pur apprezzabili, stentano a decollare. La riscossione del tributo sulla spazzatura è, da sempre, una delle principali fonti di debolezza per i bilanci. All'evasione si aggiunge anche il problema altrettanto decisivo della totale assenza dai ruoli di una larga fetta dei napoletani. È proprio questo uno dei nodi principali.



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