Capodanno, lo scandalo degli spazzini a Napoli: in 200 malati, i rifiuti restano in strada

Capodanno, lo scandalo degli spazzini a Napoli: in 200 malati, i rifiuti restano in strada
di Luigi Roano
Venerdì 2 Gennaio 2015, 08:26 - Ultimo agg. 12:52
2 Minuti di Lettura

In 200 hanno marcato visita nella notte del 30 e del 31 dicembre provocando disagi ai napoletani e lasciando interi quartieri in balia dei rifiuti. Ancora ieri sera alla Sanità - e in altre zone più periferiche - addirittura i cassonetti erano pieni.

Così, resti di spaghetti a vongole che nemmeno più i gatti randagi avevano il coraggio di assaggiare, hanno mortificato strade e vicoli e provocato la nausea dei tanti coraggiosi turisti che anche nel primo giorno dell'anno si sono recati sotto il balcone dove si affacciava il principe De Curtis, in arte Totò, per santificare il culto laico più profondo della napoletanità. Chi sono i 200? Quelli di Asìa, l'Azienda speciale per la raccolta dei rifiuti, un servizio per il quale i napoletani pagano la tassa più salata d'Italia. Un esempio? 5 persone in una casetta di 50 metri arrivano a versare fino a 460 euro all'anno nelle casse del Comune, ente proprietario di Asìa. Dunque, in 200 marcano visita, si danno per ammalati: colpa del gelo e dell'età avanzata, secondo quanto trapela anche dall'azienda dove si cerca di stendere un velo pietoso su quello che è un autentico scandalo. Del quale tuttavia sembrano essersi resi conto, visto che sono partite immediatamente le visite fiscali.

200 che marcano visita, tutti assieme, non può essere un caso, è una enormità, significa dimezzamento dei servizi e a fronte di questo, chissà se qualcuno pagherà mai, se qualcuno risarcirà della vergogna patita da chi il disservizio lo ha subito sulla sua pelle.

Inoltre, uno degli effetti collaterali della mancata raccolta dei rifiuti, sono stati gli incendi dei cumuli durante i festeggiamenti di Capodanno, ne sanno qualcosa i vigili del fuoco. I rifiuti sono andati in fiamme perché centrati in pieno dai fuochi d'artificio. Provocando ulteriori danni, in quanto i contenitori dei rifiuti hanno preso a loro volta fuoco, causando perdite finanziarie all'azienda.

© RIPRODUZIONE RISERVATA