Se andasse in porto la nuova trovata del governo Renzi, nella sostanza far pagare a chi paga le tasse anche quelle di chi non le paga, per noi napoletani oltre alla beffa, ci sarebbe da saldare conti per 203 milioni. Una enormità, ma soprattutto un’ingiustizia di quelle che non si possono digerire. Nella sostanza la domanda è: perché i tartassati devono essere sempre gli stessi? La tassa sulla monnezza, che oggi si chiama Tari, è il primo bubbone.
Vale 232 milioni ma ne vengono incassati solo 127 perché la media della riscossione si attesta sul 55%.
Un serpente che si mangia la coda. Napoli è ente in predissesto le aliquote sono al top e c’è il no alle assunzioni da parte dello Stato nonostante il deficit sia stato abbattuto in due anni del 30%. I sindacati unitariamente chiedono al sindaco Luigi de Magistris per fare qualcosa su una questione che va a toccare le tasche dei napoletani già molto alleggerite da crisi vera e presunta. Ma quanti sono i contribuenti napoletani? E perché non si riesce a far pagare il giusto a tutti per non far gravare su chi paga anche il costo di chi non fa il suo dovere? Il trucco dei furbi che non pagano o pagano tasse ridotte sta tutto nel non dichiarare la loro reale posizione finanziaria. I contribuenti napoletani, coloro che hanno il «ruolo» sono 488.516 però ben 161.843 dichiarano di avere un reddito non superiore ai 10mila euro l’anno.