Ruotolo cambia versione: «È vero, ero al Palasport ma non c'era posto»

Ruotolo cambia versione: «È vero, ero al Palasport ma non c'era posto»
di Cristina Antonutti
Martedì 6 Ottobre 2015, 11:13 - Ultimo agg. 11:53
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PORDENONE - Giosuè Ruotolo cambia versione. Ammette che la sera del 17 marzo era effettivamente andato al palasport Crisafulli con l’intenzione di andare a far pesi in palestra, ma non c’era parcheggio ed è tornato a casa. Il telefonino? «L’aveva lasciato a casa perché temeva i furti», spiega l’avvocato Roberto Rigoni Stern, che lo difende assieme ad altri tre legali del Foro di Nola e che questa mattina sarà al suo fianco durante l’interrogatorio in Procura.



Perché, allora, ascoltato nell’immediatezza del duplice omicidio non ha chiarito questi aspetti ai Carabinieri? E ha continuato a dire di essere stato a casa anche quando è stato chiamato a integrare il verbale? «Stava per entrare nella Guardia di finanza e aveva paura di avere ripercussioni», afferma il suo legale, che sta lavorando per ricostruire i movimenti del ventiseienne di Somma Vesuviana prima e dopo l’esecuzione di Trifone Ragone e Teresa Costanza.





La Procura ha preparato con grande perizia l’interrogatorio. Da giorni il pool dell’Arma si confronta con i sostituti procuratori Pier Umberto Vallerin e Matteo Campagnaro, i due magistrati che oggi sottoporrano Ruotolo a una sfilza di domande..