Così il San Paolo cambia look. A stretto giro anche le risorse

Così il San Paolo cambia look. A stretto giro anche le risorse
di Luigi Roano
Mercoledì 1 Luglio 2015, 08:18 - Ultimo agg. 08:23
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Il progetto di riammodernamento del San Paolo del Calcio Napoli è stato protocollato alle 15 di ieri al Comune, tramite una Pec (la posta elettronica certificata). Sono state inviate le tavole del concept che diventerà uno studio di fattibilità vero e proprio entro il 15 luglio. Il patron Aurelio De Laurentiis ha allegato nella mail una data e ha annunciato che entro quel giorno, intorno alla metà di questo mese, arriverà anche lo studio di sostenibilità finanziaria del progetto stesso. Insomma, il documento master, quello dove si chiarisce quanto vuole spendere e soprattutto da dove attingerà le risorse, il presidente del Napoli lo invierà a strettissimo giro di posta. Una mossa molto attesa e che una volta concretizzata metterà la parola fine ai dubbi sulla reale volontà del produttore cinematografico di investire un bel mucchio di milioni (30?) nella vetusta struttura di Fuorigrotta.

Il concept dello stadio non è quello minimal, il brutto pensiero circolato nella giornata di martedì non ha attecchito, la bozza del progetto è quella del nuovo San Paolo senza pista e dunque il migliore immaginabile. Non un maquillage ma molto sostanza. Prima di approfondire l’argomento però c’è da chiarire che nonostante la giornata di ieri sia stata importante per il futuro dello stadio e della Società non tutto è a posto, sulla futura convenzione non c’è accordo e le parti già se lo sono dette con durezza. Il canone che il patron vuole pagare è di poco più di 500mila euro l’anno. Un prezzo fissato dal Coni al quale lo stesso Comune si è rivolto come ente terzo per stabilire l’equo compenso per il San Paolo. Il Comune però ritiene troppo basso il canone. L’irritazione sul fronte della Società è ai livelli di guardia. Il ragionamento che fanno gli uomini di De Laurentiis e il presidente in primis è semplice: Palazzo San Giacomo ha chiesto uno studio che è una sorta di arbitrato, ora rispettasse quello che lo stesso ente ha voluto fare. Insomma, la querelle è infinita e la sensazione è che si possa risolvere solo se i due numeri uno ovvero il sindaco Luigi de Magistris e il patron torneranno a sedersi allo stesso tavolo, altrimenti non se ne esce e c’è il rischio che anche il progetto di riammodernamento diventi carta straccia. La grana scoppierà nel momento in cui De Laurentiis invierà lo studio di sostenibilità finanziaria. Una giornata molto lunga iniziata ieri mattina presto a Palazzo San Giacomo e conclusasi ben oltre le 15 ora di invio della mail. Le parti, ovvero i legali del Comune e quelli del presidente, hanno poi proseguito la riunione nello studio dell’avvocato Chicco Ceceri, un professionista vicinissimo al presidente. Una riunione fiume dove probabilmente si è iniziato a toccare anche l’argomento convenzione che - se andasse in porto - sarebbe almeno cinquantennale.

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