Terzigno. Un difetto di notifica ha messo in libertà per pochi secondi Nunzio Annunziata, l'assassino reo confesso di Vincenza Avino, la 35enne di Terzigno uccisa lo scorso 14 settembre con diversi colpi d'arma da fuoco mentre era nella sua auto.
A bloccare la sua scarcerazione è arrivato un nuovo decreto di fermo emesso dal pm Maurizio De Marchis della Procura di Nola, che ha di fatto congelato il ritorno in libertà dell'uomo che ha confessato l'omicidio dell'ex compagna. Per pochi istanti, un assassino che ha confessato il suo delitto è stato liberato per una banale, ma pericolosa, dimenticanza: in carcere, però, sono arrivati in contemporanea i due provvedimenti, che hanno lasciato in cella Annunziata. Ieri mattina, infatti, dinnanzi al Tribunale del Riesame di Napoli è stata fissato l'udienza per discutere della richiesta di annullamento dell'ordinanza presentata dai legali di Annunziata, gli avvocati Giovanni Tortora e Gaetano Rapacciuolo. Un passaggio «normale», che quasi tutti i legali tentano per ottenere quantomeno il beneficio degli arresti domiciliari per il proprio assistito e che, appena tre mesi fa, aveva già spinto il tribunale della libertà a scarcerare l'uomo – arrestato per stalking ai danni della donna il 10 luglio scorso e scarcerato 13 giorni dopo proprio dal Riesame – che, poi, riuscì ad organizzare l'omicidio della sua ex compagna. Stavolta, però, l'inghippo è di natura tecnica. In pratica, gli uffici giudiziari napoletani hanno prima commesso un errore di notifica e poi sbagliato il calcolo dei giorni per la fissazione dell'udienza.
La legge prevede un massimo di 10 giorni – domenica compresa – per fissare l'udienza.