Scotti, fine della fuga: catturato in Brasile. Alemi: «Ora racconti i misteri Cirillo e Calvi»

Scotti, fine della fuga: catturato in Brasile. Alemi: «Ora racconti i misteri Cirillo e Calvi»
di ​Antonio Manzo
Mercoledì 27 Maggio 2015, 09:28 - Ultimo agg. 10:34
2 Minuti di Lettura
«La cattura di Pasquale Scotti è un riscatto dello Stato, quello con la Esse maiuscola. È una vittoria dello Stato, a patto, però, che non diventi una vittoria di Pirro. Pasquale Scotti può svelare le tante zone d’ombra che tuttora persistono nella ricostruzione della trattativa Stato-Br-camorra per la liberazione di Ciro Cirillo. Lo Stato, dopo averlo catturato, ora deve proteggerlo, vietare interferenze di forze deviate ancora attive e, probabilmente, ancora tuttora al Governo o in punti nevralgici delle istituzioni. Sono forze deviate ancora attive per continuare a depistare sul caso Cirillo o tenere nascoste le mille verità non emerse nei processi».



Carlo Alemi è, da pochi mesi, un magistrato in pensione. Sobbalza alla notizia della cattura in Brasile del superlatitante.



«Catturato Scotti? Nooo, non è possibile. Ma che mi dice? Davvero?». Per lui giudice istruttore del sequestro Cirillo (27 aprile 1981) e «vittima» del suo dovere («mi chiamarono perfino giudice comunista, incredibile») la cattura di Scotti potrebbe finalmente far pagare «quel debito ancora aperto con la storia di un pagina criminale e centrale della storia repubblicana».



Dottore Alemi, perchè la cattura di Pasquale Scotti non è solo la resa dei conti finale dello Stato con un superlatitante di oltre trent’anni?

«Perchè Pasquale Scotti non è solo memoria storica della criminalità italiana e campana in particolare. È l’attualità della criminalità politica italiana ancora con zone inesplorate. E sono quelle tante zone d’ombra della trattativa sul sequestro Cirillo che ancora proiettano coni neri sulla nostra storia repubblicana. Altro che roba di archivio criminale».



Perchè ritiene così importante, decisiva ed attuale la cattura di Scotti?

«Importante perché lo Stato ha vinto, decisiva perché ora potranno essere lumeggiate le tante zone d’ombra del caso Cirillo, attuale perché alcune delle forze deviate che tirarono le fila della trattativa di quell’epoca sono ancora attive e partecipi della vita democratica nazionale».



Ha indizi o tracce particolari da poter suggerire agli inquirenti e agli investigatori che ora hanno tra le mani Pasquale Scotti?

«Io, naturalmente, parlo con le sensazioni che percepisco dai fatti di queste ore, sia pure sensazioni affinate dalla mia precedente esperienza professionale».



CONTINUA A LEGGERE SUL MATTINO DIGITAL