Scuola. Paradosso campano, 295 cattedre vuote

Scuola. Paradosso campano, 295 cattedre vuote
di Daniela De Crescenzo
Mercoledì 2 Settembre 2015, 09:26
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Notte d'ansia per gli 11.142 docenti campani che entro il 14 agosto hanno presentato domanda di assunzione. Secondo i calcoli della Flc (federazione lavoratori della conoscenza Cgil) a 1700 aspiranti prof subito dopo la mezzanotte dovrebbe essere arrivata una mail con la sede. Gli altri, per prendere finalmente servizio, dovranno aspettare la fase C che scatterà il prossimo anno. Per ora, almeno a quel che sembra, nessuno resterà nella regione: i posti residui dopo le assegnazioni delle prime due fasi (la zero e la A) sono 295, ma appartengono tutte a classi di concorso esaurite, come, ad esempio, quella per l'insegnamento di alcuni strumenti musicali. Tutti gli altri 1905 posti dei 2200 disponibili sull'organico di diritto sono già stati occupati dai vincitori di concorso e dai docenti inseriti nelle cosiddette graduatorie ad esaurimento. Quindi, quelle arrivate stanotte sono tutte lettere di assunzione fuori regione. Le disponibilità maggiori si erano registrate in Lombardia (7848), Lazio (4763), Veneto (3343), Piemonte (3285) ed Emilia Romagna (3110) ed è là che finirà la maggior parte dei docenti con la valigia. Come verranno compilate le graduatorie, però, al momento non è ancora chiaro.



E non solo: poiché i posti dell'organico aggiuntivo, disponibili anche in Campania, verranno assegnati in una seconda fase, chi ha meno punti potrebbe restare a casa, mentre chi ne ha di più potrebbe essere costretto a fare la valigia. Si scatenano i sindacati. Dalla Cgil scuola sono già partite due diffide nei confronti del ministero per chiedere trasparenza rispetto agli algoritmi utilizzati per l'assegnazione delle sedi. Ma tutte le organizzazioni dei lavoratori sono sul piede di guerra. Spiega la segretaria cittadina della Cisl scuola, Rosanna Colonna: «Il ministero per la fase B ha detto che valgono le graduatorie, per la fase C non c'è alcuna indicazione scritta. Le modifiche successive sono tante e la confusione resta padrona. I nostri iscritti sono generalmente favorevoli al criterio per cui conta la scelta della prima sede, speriamo che sia così, ma ad oggi non ne siamo sicuri».



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