La tensione è alta. "Siamo padri di famiglia. Non abbiamo di che vivere Non abbiamo neanche i soldi per sfamare i nostri figli. Si vergognassero. Svolgiamo un lavoro a rischio, respirando miasmi e nessuno si sensibilizza a noi, a parte le promesse arrivate in questa ultima tornata elettorale," grida Salvatore. Non sanno più come tirare avanti e provvedere al sostentamento dei propri figli. "Siamo ridotti alla fame. Ci sentiamo dei falliti".
Protestano in coro gli 11 lavoratori del consorzio di Bonifica. "Se succede qualcosa a Salvatore, siete tutti responsabili" .
Sono al collasso. Prestano servizio anche di notte al buio senza luce nelle tenebre delle campagne mariglianesi alle pendici delle montagne di Polvica. Sono dipendenti del consorzio unico di Bacino di Napoli e Caserta dimenticati da quasi tre anni. Mediamente dovrebbero guadagnare mensilmente 1350 euro. E' da circa tre anni, invece, che non vengono retribuiti". Molti di loro hanno contratto anche debiti per poter far fronte alle esigenze di prima necessita mentre altri hanno messo a fuoco tutti i risparmi. Intanto sul posto è stato annunciato l'arrivo del liquidatore Ventriglia.