Sparatorie sui set, la legge blocca le armi: rischi per fiction come «Gomorra»

Sparatorie sui set, la legge blocca le armi: rischi per fiction come «Gomorra»
Lunedì 10 Novembre 2014, 14:30 - Ultimo agg. 22:13
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ROMA - Stop alle armi sui set: la notizia sta facendo il giro del web e sembra porre molti limiti ai film d'azione. Nessun divieto da parte del governo, ma l'obbligo di apporre alcune modifiche alle armi sceniche è comunque destinato a ripercuotersi sui progetti cinematografici e televisivi futuri, italiani e stranieri.



L’Anica (l'Associazione nazionale delle industrie cinematografiche) lancia l’allarme perché la proroga concessa tre anni fa riguardo l’uso e la detenzione delle armi di scena è scaduta e inizia già a creare disagi. In serata poi è stato chiarito che viene differito al 31 dicembre 2015 il termine noto come «Correttivo armi», scaduto il 5 novembre scorso, entro il quale i soggetti interessati avrebbero dovuto sottoporre alla verifica del Banco nazionale di prova le armi ad uso scenico, destinate ad essere utilizzate nelle produzioni cinematografiche. La norma intende tutelare la sicurezza e l'incolumità pubbliche connesse all'attività produttiva cinematografica, regolarizzando la detenzione e l'uso delle armi sceniche e stabilendo la procedura per il riconoscimento.



LA NORMATIVA La nuova legge stabilisce delle regole che non sono in vigore in nessun altro paese del mondo e che rischiano di rendere impossibile girare scene di sparatorie e simili. La questione è che nei film, per questione di verosimiglianza, si sono sempre usate armi vere modificate dalle stesse fabbriche di armi che certificavano che gli spari sarebbero stati a salve. La modifica alla legge, secondo le armerie, rende impossibile la certificazione e da questo arriverebbe il blocco totale. Le ditte, infatti, temendo l'arresto hanno ritirato tutto il materiale di scena.



IL CONTESTO In Italia si contano 6mila armi per il cinema, gestite da quattro storiche ditte che da oltre 50 anni forniscono il materiale scenico. Si tratta di armi antiche e moderne, modificate e rese inoffensive. Le nuove specifiche tecniche, stabilite dal Ministero dell’Interno, regolamentano la detenzione e l’uso delle armi a salve, prevedendo requisiti e procedure che l’industria dell’audiovisivo giudica “tecnicamente opinabili e oggettivamente inapplicabili”.



Si prospettano così tempi difficili per tutte le produzioni italiane di azione. Fiction italiane come Gomorra – La serie, Il Commissario Montalbano, Squadra Antimafia che fine faranno? E le produzioni straniere saranno ancora interessate a girare in Italia?