Padoan: «Sud, i soldi ci sono. Sette miliardi dalla flessibilità»

Padoan: «Sud, i soldi ci sono. Sette miliardi dalla flessibilità»
di ​Sergio Governale - inviato
Domenica 18 Ottobre 2015, 11:10 - Ultimo agg. 12:08
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CAPRI - «Nella manovra 2016 ci sono meccanismi per permettere alle Regioni di spendere 5 miliardi di euro di cofinanziamento nazionale, che diventano 11 con la leva finanziaria, di cui 7 miliardi dedicati al Mezzogiorno. La loro spesa dipende dalla capacità progettuale delle Regioni, ci vogliono progetti validi e anche noi dobbiamo imparare a farlo meglio, magari assieme agli imprenditori».



È il capitolo Sud della manovra sintetizzato dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan nel trentesimo convegno annuale dei Giovani imprenditori a Capri. Le risorse per gli investimenti pubblici al di sotto del Garigliano non si riducono, quindi, ai 450 milioni di euro triennali per la terra dei fuochi in Campania a partire dall’anno venturo. Il titolare del Tesoro risponde agli under 40 di Confindustria, che avevano criticato l’entità dei fondi disponibili per il Meridione, dicendo che le misure sono state inserite nella parte relativa alle imprese.



«Dobbiamo dimostrare all’Unione europea di saper spendere in cofinanziamento - aggiunge Padoan - e la clausola per gli investimenti è l’incentivo per accelerare quelli pubblici, anche e soprattutto nel Mezzogiorno». Il numero uno del dicastero di via Venti Settembre, assicurando che la manovra «non sarà rispedita al mittente da Bruxelles», difende la legge di stabilità: «È molto ben equilibrata e tiene conto delle risorse e delle esigenze del Paese».



Contemporaneamente da Udine il premier Matteo Renzi replica alle proteste della sinistra dem ribadendo che la manovra, incentrata sul taglio delle tasse per le famiglie e imprese, non è «né di destra né di sinistra: è giusta». Anche Padoan da Capri risponde sul dibattito interno al Pd: «Vedo fatti importanti, che stanno producendo cambiamenti profondi nell’economia e che sono convinto daranno risultati sempre più visibili. Se non si vuole vedere le cose come stanno - osserva - questa è un’altra questione. Io le vedo».



Il ministro sottolinea quello che è «uno dei pilastri» della politica del governo: è «assolutamente giusto che le tasse si taglino» e questo continuerà, per cui entro il 2018 ci sarà «una riduzione su tutti i campi fondamentali, a cominciare dalle imprese», con il taglio dell’Ires. Che si potrebbe anche anticipare al 2016, ricorda, se ci sarà maggior spazio fiscale con il via libera della Commissione europea alla cosiddetta clausola per i migranti. Anche nella polemica sull’innalzamento della soglia per l’uso del contante da mille a tremila euro, Padoan smentisce che con un limite più alto ci sia più evasione: «Dico con forza che non è vero».



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