Ma è dal vescovo Di Donna che viene una dura condanna all'immobilismo delle istituzioni. "Fate presto con le bonifiche perché si procede troppo lentamente, effettuate uno studio serio e scientifico dei reali fattori inquinanti, ma soprattutto si costituisca un tavolo tecnico - sanitario che valuti misure straordinarie per tutelare la salute ad Acerra", ha tuonato dall'altare monsignor Di Donna.
Per il prelato occorre nel frattempo evitare che ci siano altri insediamenti industriali inquinanti sul territorio. Monsignor Di Donna aveva visitato Marco in ospedale la mattina del Venerdì Santo ed in Cattedrale aveva ricordato i morti per cancro, soprattutto giovani, come "nuovi innocenti crocifissi dei nostri tempi". Marco Selvaggio frequentava il liceo polispecialistico ed era oltre che uno sportivo anche un alunno modello. "Sono questi i veri eroi del nostro popolo, che meriterebbero gli applausi, il concorso di folla, la televisione e i giornalisti. Nessuna morte può essere strumentalizzata, ma non possiamo limitarci a contare le vittime, né, tanto meno cadere nella rassegnazione. Dobbiamo batterci il petto come le folle di Gerusalemme", ha ammonito monsignor Di Donna davanti al feretro.