Napoli. Università preda delle baby gang: «Non lasciateci soli»

Napoli. Università preda delle baby gang: «Non lasciateci soli»
di Pietro Treccagnoli
Venerdì 17 Aprile 2015, 15:24
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Chi vuole ridimensionare il fenomeno usa un termine militare: «Sono effetti collaterali». Di che? Della vivacità della zona univeritaria. Chi è sempre pronto a suonare le trombe dell'Apocalisse adopera un'etichetta collaudata, di impatto immediato: baby gang. Di fatto, però, attorno all'Orientale, con epicentro lo storico Palazzo Giusso, da mesi le aggressioni, prima verbali, poi fisiche, stanno diventando un'abitudine alla quale non si può fare il callo. Sono ribalderie, soprattutto, ribalderie che degenerano, compiute da ragazzini, piccoli gruppi con un'età variabile che non arriva quasi ai quattordici, la soglia minima per la punibilità o per efficaci azioni di deterrenza. Vittime privilegiate le ragazze, specie se sole. Ma il raggio dei bersagli è ampio e non risparmia professori e, in modo particolare, i commercianti. Entrano, quando possono, nell'Università e nelle aule, per disturbare le lezioni Ultimamente i casi sono aumentati. Ne è venuto fuori un allarme che è tracimato, come sempre succede, sui social network e ha fatto stilare comunicati e note a politici e amministratori. Anche la sorveglianza, in particolare quella della sede di via Nuova Marina, a palazzo Mediterraneo, è in agitazione per carichi maggiori di lavoro annunciati a petto di un ridimensionamento di stipendio. Hanno incassato la solidarietà degli studenti. Ma è solo un'altra ombra molesta che si allunga sull'ateneo. Di fondo c'è la natura delle università che, per definizione, sono luoghi aperti, frequentabili (nel rispetto della civiltà) anche da non iscritti. Le facoltà non sono e non possono trasformarsi in bunker blindati. Da qui alle molestie quotidiane ce ne passa, però.



Nel quadrilatero di vicoli, chiese, cortili e palazzi storici racchiuso tra Mezzocannone, via Benedetto Croce, Monteoliveto e Sedile di Porto la vita quotidiana è da decenni scandita sui ritmi studenteschi. È un intreccio di storie e di Storia che ha sempre dovuto fare i conti su una doppia natura: colta e popolare, con innesti di una consuetudine all'illegalità che lambisce la camorra dal suo angolo straccione, quello dello spaccio (piccolo e medio, quasi mai grande), del taglieggiamento spicciolo, soprattutto sotto forma del controllo del parcheggio abusivo.



Talvolta, come nei giorni passati, questa miscela esplode.
Proprio a Sedile di Porto, strada oberata da file multiple di auto, piena di cappelle abbandonate, tabernacoli svuotati dei santi, taverne dai prezzi popolari e nuovi ristoranti di tendenza, la violenza sotterranea è esplosa in colpi che per fortuna non hanno fatto vittime e che hanno coinvolto gruppi rivali sui quali si indaga.




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