Video choc | Napoli, l'autista non lo fa salire fuori fermata: parte l'assalto al bus

Video choc | Napoli, l'autista non lo fa salire fuori fermata: parte l'assalto al bus
Sabato 17 Gennaio 2015, 14:53 - Ultimo agg. 18 Gennaio, 10:16
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Napoli. Momenti di follia al Corso Vittorio Emanuele a Napoli. L'autobus C16 dell'Anm procede a rilento nel traffico e un cittadino pretende di salire a bordo nonostante l'assenza della fermata.

Al diniego dell'autista - da regolamento non si può far salire fuori dalla fermata - l'uomo dà in escandescenze minacciando platealmente l'autista. Dalle (male)parole passa ai fatti e sferra ripetutamente pugni sul vetro del mezzo di trasporto, creando il panico tra la gente a bordo.

Una donna, in strada, tenta di fermare l'uomo su tutte le furie ma lui la spinge via.

L'ansia a bordo cresce, finché il conducente chiama la polizia.

«Gli atti vandalici contro i bus ANM e le intimidazioni subite dai ns autisti non passeranno indisturbate». Lo ha detto Alberto Ramaglia Amm Unico dell'Azienda Napoletana Mobilità, dopo gli ultimi eventi criminosi avvenuti ai danni di mezzi e autisti dell'azienda. «In meno di 48 ore, 3 bus messi fuori uso ha evidenziato Ramaglia, si traducono nella riduzione di offerta di servizio per la collettività, perché i mezzi restano in deposito in attesa di riparazione, in uno senario già critico per quanto riguarda la gomma. Chi commette questi crimini, come in tanti altri casi è accaduto, ha aggiunto Ramaglia deve sapere che non la passerà liscia. Degli eventi accaduti negli ultimi tre giorni l'Azienda ha infatti fornito ai Carabinieri elementi validi ai fini delle indagini nel corso di un summit avvenuto immediatamente a valle degli accadimenti più recenti. Ciò nello spirito di una cooperazione sempre tempestiva e mirata. L'attenzione sia da parte nostra che delle Forze dell'Ordine - ha concluso Ramaglia - resta sempre alta specie le zone a maggior rischio dove da tempo il presidio e la cooperazione tra Forze dell’Ordine e personale hanno contribuito a contenere i fenomeni criminosi».

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