Caso Concordia. Una libreria di Livorno dice no al libro al libro di Schettino. Intanto le vendite aumentano.

Caso Concordia. Una libreria di Livorno dice no al libro al libro di Schettino. Intanto le vendite aumentano.
di Ciriaco M. Viggiano
Domenica 5 Luglio 2015, 14:26 - Ultimo agg. 15:09
2 Minuti di Lettura
Il cartello esposto in vetrina non lascia dubbi: «In questa libreria non vendiamo il libro di Francesco Schettino». È un messaggio forte e chiaro quello indirizzato ai clienti da Cristiana Ricci, titolare insieme al padre di una piccola libreria indipendente a Livorno. La 25enne ha deciso di non mettere in vendita «Le verità sommerse», il volume in cui la giornalista Vittoriana Abate e l’ex-comandante analizzano il naufragio della Concordia.



A suggerire questa scelta alla Ricci sono stati il ricordo delle 32 vittime dell’incidente, per il quale Schettino è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Grosseto a 16 anni di carcere, e le immagini della presentazione del libro nel lido Marinella di Meta, dove Schettino ha autografato molte copie del volume facendosi immortalare da fotografi e cameraman di tutta Italia. «Non è una strategia per farci pubblicità – ha fatto sapere nelle ultime ore Cristiana Ricci – ma solo un modo per spiegare ai clienti che, se davvero desiderano il libro di Schettino, devono cercarlo altrove. Non vogliamo renderci complici della giustificazione di un uomo che ha causato la morte di 32 persone».



Nel giro di poche ore, la foto del cartello esposto in vetrina dalla Ricci ha fatto il giro del web attraverso i social network. E, secondo quanto riferito dalla titolare della libreria livornese, tantissime persone hanno dichiarato di condividere il boicottaggio del libro di Schettino. Cristiana Ricci ha colto l’occasione per rivolgere un appello ai colleghi: «Sarebbe bello se le librerie indipendenti, a cominciare da quelle di Livorno, si assumessero la responsabilità di non vendere il libro di Schettino: sarebbe un segnale di solidarietà alle famiglie delle vittime».



Le polemiche, però, sembrano giovare alla coppia Schettino-Abate e all’editore napoletano Pietro Graus. Al momento, infatti, del libro sul caso-Concordia sono state vendute già 10mila copie: un autentico successo editoriale. A certificarlo è la stessa Vittoriana Abate attraverso un post su Facebook: «Siamo primi in classifica – sottolinea la giornalista autrice dell’inchiesta da cui è nato il contestatissimo libro – Grazie a tutti, anche a chi critica e censura».