Omaggio a Domenico Rea, passeggiando sulla Pedamentina

Omaggio a Domenico Rea, passeggiando sulla Pedamentina
di Pietro Treccagnoli
Lunedì 14 Settembre 2015, 10:00 - Ultimo agg. 17:12
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Nella carne urbana di Napoli: è stato questo il segno impresso a una passeggiata letteraria in ricordo di Domenico Rea, lo scrittore più vulcanico che sia nato all’ombra del Vesuvio, lungo la Pedamentina, una delle strade più suggestive e panoramiche della città. È stato il primo appuntamento di una serie di incontri itineranti promossi e organizzati con un tam tam sui social network. Un nuovo incontro, domenica prossima (appuntamento a Mergellina), sarà dedicato a Erri De Luca, nell’imminenza del processo No-Tav. «Un napoletano che cammina», quindi, come recita il titolo dell’iniziativa ideata da Raimondo e Giancarlo Di Maio, padre e figlio, editori e librai.



A scendere giù Napoli, attraverso le antiche e tortuose scale, costeggiando case un tempo agresti nel cuore della città, ora palazzi con vista mozzafiato, si è ritrovata una cinquantina di appassionati, un primo drappello di pionieri. Hanno dato vita a una discesa accompagnata dalla lettura di pagine di Rea. Particolarmente gettonati i «Pensieri della notte», raccolti in volume prima da Rusconi e poi da Dante & Descartes, ma prima ancora pubblicati settimanalmente sulle pagine del «Mattino». In tanti si sono alternati a far risuonare le parole di uno narratore autentico che, come pochi, è riuscito a rappresentare le differenti e contradditorie anime di Napoli.



È stato un sottofondo speciale grazie a Lucia Rea (figlia dell’autore di «Gesù, fate luce»), del nipote Lorenzo Pone, della curatrice dell’epistolario di Rea con Leone Piccioni, Emanuela Bufacchi, della docente della Federico II, Silvia Acocella, del grafico Vincenzo Esposito e degli attori Marialuisa Firpo e Livio Montanaro. A passeggiare nella carne urbana era un frammento del popolo di Facebook che ama usare i social come occasione e spunto per ritrovarsi e ragionare sul passato, sul presente e sul futuro della città. Non hanno letto, ma c’erano pure la direttrice del Goethe Institut, Maria Carmen Morese e lo chef Mario Avallone.



«È stato un modo per ricordare un grande scrittore» ha spiegato Raimondo Di Maio «ma anche per far conoscere e riconoscere ai napoletani un angolo speciale della città». Diversi partecipanti hanno finalmente scoperto la Pedamentina, antica strada di accesso alla collina di San Martino, il cui antico tracciato risale al XIV secolo e fa parte del patrimonio dell’Unesco.



Secondo le parole dello stesso Rea è «la più trascurata ma di gran lunga la più bella strada a scalinate della città. Un’erta proprio come quelle dei presepi popolari, ricavata nella carne urbana di Magnocavallo, a salire ripida fin quasi a toccare il cielo. Non c’è un’altra simile erta al mondo, più campestre e lontana da ogni ipotesi di mare o con qualcosa che abbia nome di città contemporanea. Essa sta tra i palazzi ma sembra ricavata dalle rocce».



All’appuntamento di domenica prossima dedicato a De Luca, seguiranno passeggiate letterarie per Curzio Malaparte (tra i Gradini Santa Barbara e Sedile di Porto), per Giuseppe Patroni Griffi e per Fabrizia Ramondino.
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