Si è spento Gianni Macchiavelli, studioso, editore e libraio

Si è spento Gianni Macchiavelli, studioso, editore e libraio
di Donatella Trotta
Sabato 27 Settembre 2014, 21:13 - Ultimo agg. 28 Settembre, 14:30
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Grave lutto nel mondo della cultura, non soltanto napoletana: si spento prematuramente nella sua casa sabato, 27 settembre, Gianni Macchiavelli, studioso, editore e libraio punto di riferimento per la comunit internazionale di intellettuali che nella sede della sua M. D'Auria Editore e Libraio in Calata Trinit Maggiore, a Palazzo Pignatelli Monteleone, hanno sempre trovato ascolto e consigli. Un fine studioso, tanto riservato e schivo quanto profondamente erudito, ma senza alcuna pedanteria. Un editore-libraio competente e raffinato, molto stimato da intellettuali che da lui, nel cuore storico della Napoli sacra, hanno avuto stimoli, testi altrove introvabili e confronti dialogici arricchiti dalla cifra dell’ironia. Preziosa, come i volumetti-agenda che, in forma di strenna, Macchiavelli amava regalare ogni anno ai suoi amici e clienti, o come i suoi innumerevoli studi, sempre fitti di dati e notizie utili: come il recente «Dizionario dei librai di Napoli nel Rinascimento», uno dei suoi tanti contributi alla storia della tipografia napoletana nei secoli XV-XVIII.



Mancherà perciò inevitabilmente a moltissimi, Gianni Macchiavelli, titolare della M. D’Auria Editore: i funerali si celebreranno oggi alle 16.30, nella Basilica di San Domenico Maggiore. Originario di Cento (Ferrara), dove era nato il 6 febbraio del ’48, formatosi con rigorosi studi teologici, di patristica e di orientalistica tra Roma e Bologna - alla straordinaria scuola spirituale e di impegno, fra il resto, di don Giuseppe Dossetti e del cardinale Giacomo Lercaro -, Macchiavelli era approdato a Napoli nei primi anni ’70, dove, in ambiente accademico, ha conosciuto la moglie Giuliana Boccadamo, sposata nel 1976 e a sua volta studiosa e apprezzata docente di Storia del Cristianesimo e delle Chiese all’università «Federico II», madre dei loro due figli: Luca, 33 anni, che da anni segue le orme paterne in libreria, e Chiara, 31, brillante ricercatrice.



Risale al 1980 la scelta di Macchiavelli di rilevare la M. D’Auria Editore e Libraio: una delle più antiche case editrici e librerie internazionali italiane, dichiarata dallo Stato Italiano «Bene culturale di interesse artistico e storico nazionale», risalente alla prima metà del Settecento e dall’Ottocento situata, ancora oggi, nel Palazzo Pignatelli di Monteleone, in Calata Trinità Maggiore che si affaccia su quella Piazza del Gesù Nuovo non a caso oggetto di uno degli studi del poliedrico autore («I tesori di piazza del Gesù Nuovo di Napoli», 1998) che ha saputo trasformare la sua amata libreria-editrice in uno dei rari presidi di cultura e baluardi di civiltà, crocevia di incontri e cenacolo fecondo per il mondo della ricerca, italiana e straniera.



Uomo generoso e appassionato, amante ed esperto di icone antiche, Macchiavelli è stato amico di insigni teologi, studiosi e artisti (tra i quali monsignor Bruno Forte, attuale Arcivescovo di Chieti-Vasto, Floriano Bodini, lo scultore dei Papi, il fotografo Pepi Merisio, con i quali ha prodotto e curato ulteriori raffinate pubblicazioni). Raggiunto dalla notizia della scopmarsa del suo grande amico, monsignor Forte ha così espresso alla famiglia il proprio cordoglio: «Mi univa a Gianni anzitutto la fede in Gesù...una fede, la sua, adulta e capace di ispirare scelte di vita per sé e per la società in cui ha operato da uomo di raffinata cultura e di grande sensibilità umana e cristiana. Apprezzavo in Gianni la passione con cui svolgeva la sua attività di editore, intesa quale forma di servizio alla causa della verità e al bene comune. Ricordo tanti incontri e collaborazioni con lui - prosegue il teologo napoletano - in uno spirito di amicizia sincera, aperta al dialogo e al confronto sempre illuminante. E ho poi sempre ammirato il suo amore per la famiglia...in una profonda comunione di orizzonti e di impegno spirituale, culturale e umano», conclude monsignor Forte.



Macchiavelli lascia un’eredità di relazioni e affetti segnata dalla sua fedeltà al primato della lealtà, dell’intelligenza emotiva e, anche, nutrita da «La sapienza dei Padri»: titolo, non a caso, di un suo libro illustrato di «dialoghi con Dio» curato con Damiano Bianco per San Paolo edizioni (2005). Un piccolo grande segno della sua fede pensante, mai banalmente consolatoria ma sempre interpellata dal dubbio e da una accentuata sensibilità critica. Un librino che, al di là dei tanti altri che ci ha lasciato, testimonia, con limpida chiarezza, il senso ultimo della sua traiettoria umana. Sintetizzata in un passo della presentazione: «Questo libretto è una proposta senza pretese per un cammino nella vita, partendo da fonti non inquinate. Un aiuto fraterno per tentare di sintonizzare il cuore cristiano del terzo millennio su sentimenti vivi che i Padri hanno espresso in ore di abbandono o di fraterna e intensa partecipazione comunitaria. Un libretto da leggere e da guardare contemplando una sapienza sempre antica e sempre nuova».
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