Massimo Troisi oggi avrebbe 62 anni, per il suo compleanno apre la casa-museo

Massimo Troisi oggi avrebbe 62 anni, per il suo compleanno apre la casa-museo
di Antonio Cimmino
Giovedì 19 Febbraio 2015, 09:54 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 09:19
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San Giorgio. Troisi amava molto la sua San Giorgio, era la sua casa, la città accogliente in cui la sua famiglia aveva sempre vissuto, angolo a cui ritornava al termine di ogni nuova avventura sul grande schermo. Oggi avrebbe 62 anni e chissà quali sketch regalerebbe per ironizzare con saggezza sulla Napoli di oggi, in cerca di guida spirituale e terrena e nei postumi di una crisi che ancora fa sentire i propri effetti e di cui, probabilmente, non si aveva sentore nel '94, quando lui, Massimo Troisi, ci lasciò. Ma soprattutto se fosse vivo s'ispirerebbe per qualche gag alla vicenda dietro la scomparsa del premio a lui dedicato: una manifestazione evaporata nel 2012 nel disarmo generale.

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Slittamento di data, ridimensionamento e addio.

Oggi sono in tanti a chiedersi se la geografia conti davvero quando si omaggia l'artista scomparso nel '94. Ma Napoli per Massimo era soprattutto San Giorgio a Cremano, dove è cresciuto trovando le migliori fonti d'ispirazione. È per questo che in occasione del suo compleanno il fratello Gigi ha deciso di spalancare al pubblico le porte di «casa di Massimo»: un museo e cantiere di iniziative con oggetti cari all'artista e foto, negli spazi di villa Bruno concessi dall'amministrazione comunale.

«Massimo Troisi - ha spiegato appunto il primo cittadino Mimmo Giorgiano - è un patrimonio per la nostra città e per questo motivo abbiamo voluto mettere in campo una nuova azione per ricordarlo nel migliore dei modi. Abbiamo deciso di sostenere il progetto del fratello di Massimo, che siamo certi saprà trasmettere al meglio i valori di cui il nostro amato artista si faceva portatore». In mattinata, invece, alle 12.30 la tradizionale deposizione di un omaggio floreale sul monumento funebre fatto costruire in suo onore nella nuova ala del cimitero cittadino, a simboleggiare il rapporto tra San Giorgio a Cremano e Massimo, tra la terra e il cielo. Un cartellone forse essenziale, complice la crisi politica che tiene banco.

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