Notte Europea dei Musei: per la prima volta in mostra la Venere di Oplontis

Notte Europea dei Musei: per la prima volta in mostra la Venere di Oplontis
Venerdì 15 Maggio 2015, 16:39 - Ultimo agg. 19:24
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Dario Sautto

Torre Annunziata. L'apertura serale straordinaria dell'area archeologica di Oplontis - prevista per domani, sabato 16 maggio, nell'ambito della Notte Europea dei Musei - permetterà per la prima volta l'esposizione al pubblico di una statua molto ben conservata e di una bellezza unica. Nella Villa di Poppea, infatti, sarà in esposizione la Venere Nuda di Oplontis, riproduzione romana di un originale greco che rappresenta Artemide che si accinge al bagno assistita da un Amorino, un'opera di notevole raffinatezza.

«Questa esposizione - spiega l'assessore alla Cultura del Comune di Torre Annunziata, Antonio Irlando - rappresenta un'anticipazione della mostra sugli Ori di Oplonti in programma a partire da ottobre a Palazzo Criscuolo».

L'evento, curato dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei in collaborazione con il Comune di Torre Annunziata, permetterà di mettere in mostra uno dei tanti tesori stipati nei magazzini oplontini, in attesa di trovare una loro collocazione museale dopo il rinvenimento avvenuto durante gli scavi.

L'apertura dell'area archeologica oplontina è dalle 20 alle 24, ma la biglietteria chiude alle ore 23. Il costo simbolico del biglietto d'ingresso è di un euro, mentre in zona sono state istituite apposite aree parcheggio.

«Perché visitare Oplonti? Facile rispondere - spiega Irlando - perché si può ammirare una statua mai vista prima, ma soprattutto si può effettuare un tour all'interno della Villa di Poppea, dove si trovano affreschi unici e raffinati, paragonabili per fattura solo a quelli della Domus Aurea di Roma, la villa che fu di Nerone. Gli studiosi - conclude l'assessore Antonio Irlando - sono sempre più certi che siano stati gli stessi artisti a dipingere le pitture presenti nei due edifici a Roma e Oplontis».

La “Venere di Oplontis” è una statua che raffigura la dea Venere nuda – la veste si trova appoggiata dietro alla figura - nell’atto di slacciarsi un sandalo, prima del bagno.

Fu rinvenuta nel 1973 all’interno di un magazzino del quartiere servile della villa dove erano stati depositati una serie di frammenti appartenenti a diverse sculture. Venere si appoggia con il braccio sinistro ad una statuetta femminile e con il piede ad un piccolo Eros. Nella mano sinistra tiene una mela, in ricordo della sua vittoria nella gara di bellezza, nella quale superò Minerva e Giunone sulla base del giudizio di Paride. La statua doveva apparire, come molte sculture antiche, più vivace grazie alla colorazione di alcune parti. Si conservano, infatti, tracce di colore giallo per i capelli di Venere e di Eros e di rosso per i sandali della dea e il mantello di Eros. Inoltre due fori sui lobi delle orecchie di Venere indicano che la dea doveva indossare degli orecchini, probabilmente in oro, che non sono stati, però, rinvenuti.

La statua fa parte di una numerosissima serie di repliche del medesimo tipo, che, se pur con alcune varianti, derivano tutte dallo stesso originale prodotto probabilmente in ambiente greco-orientale fra la fine del III e l’inizio del II secolo a.C. Un esempio è la cosiddetta “Venere in bikini” rinvenuta a Pompei, che raffigura la dea nella stessa posizione, ma con il seno e i fianchi coperti da fasce dipinte in oro.