Peppe Barra: «Concetta, gli allievi e la Gatta così ho sedotto il pubblico»

Peppe Barra: «Concetta, gli allievi e la Gatta così ho sedotto il pubblico»
di ​Maria Chiara Aulisio
Sabato 27 Giugno 2015, 12:49 - Ultimo agg. 14:44
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Il ricordo più esilarante dei vent’anni di lavoro con mamma Concetta è nascosto sul palcoscenico del Theatre de la Ville di Parigi, mille posti a sedere in Place du Chatelet, sulla rive droite della Senna. C’erano voluti un paio di mesi di studio e di prove per imparare a dovere il «duetto». Quello dei gatti, di Gioacchino Rossini, che si divertì a scrivere questo piccolo brano per ricordare la voce di due felini che tutte le mattine andavano a trovarlo nella sua casa di Padua. Fu di una certa difficoltà trasformare in musica quei suoni. E non fu per nulla facile, anche per due ugole raffinate come quelle di Concetta e Peppe Barra, interpretare i gatti, imitando il loro miagolio lamentoso e suadente.



I gatti, maestro?

«Proprio loro. Il duetto di Rossini è così».



Così come?

«Devi cantare facendo solo miao».



Solo miao?

«È un brano ironico naturalmente, fu uno scherzo del compositore ai cantanti lirici dell’epoca, chiamati a impersonare figure assai più serie e impegnate. Rossini volle metterli alla prova».



E voi?

«Decidemmo di cantarlo anche noi, il duetto dei gatti».



Miagolarlo, piuttosto.

«Qui viene il bello».



In che senso?

«Theatre de la Ville, la sera del debutto. Attacco io e comincio a miagolare, mamma doveva entrare in scena subito dopo già cantando».



Fin qui...

«Tutto bene. Tocca a lei. La vedo salire sul palco, comincia a miagolare e intanto viene verso di me. A un certo punto inciampa in qualcosa, sta per cadere, barcolla ma canta lo stesso: miaaaaaaaaaaaaaoooooo, miaoooooooooooooo, un lamento comico accompagnato da un’espressione del viso così ridicola, ma così ridicola che non riuscii a trattenermi».



Scoppiò a ridere?

«Come un pazzo. Non potevo smettere in nessun modo».



E Concetta?

«Il duetto diventò un monologo. Mamma lo cantò tutto da sola perché io continuavo a ridere e non fui più in grado di emettere un solo miagolio».



Il pubblico come reagì?

«Benissimo, si divertì molto. Poi calò il sipario».



Quindi?

«Mi passò la voglia di ridere».



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